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Quarto posto, la Fiorentina affonda a Udine

La Roma batte il Lecce e spera, colpacci per Chievo e Reggina udinese_fiorentina_296

di Mauro Caputi

La Fiorentina non approfitta minimamente del passo falso del Genoa (sconfitto 1-0 in casa dalla Lazio nell’anticipo del sabato) e sconta le assenze di Mutu, Melo e Montolivo subendo 3-1 al Friuli contro un’Udinese che, invece, dimostra di sapersi scrollare in fretta le ruggini della Coppa Uefa. I bianconeri di Marino non hanno difficoltà a imporre il loro gioco sulla squadra di Prandelli. Anche perché al 10’ sono già sull’1-0 grazie al diagonale di Asamoah, libero di cavalcare per 30 metri prima di trovare la botta vincente. Più equilibrata la ripresa. Il rigore di D’Agostino al 47’ (braccio di Gamberini su tiro di Sanchez, ma il difensore viola sembrava volersi proteggere il volto) dà il raddoppio all’Udinese. Al 67’ Dainelli salta più in alto di tutti in area e riapre la partita di testa, ma due minuti dopo ancora D’Agostino spegne le speranze con una conclusione a giro su punizione.

La Roma può così così riavvicinarsi al quarto posto grazie al successo 3-2 sul Lecce. Una vittoria che sembrava maturare su binari più tranquilli dopo l’uno-due di Totti e Brighi al 3’ e al 13’, quasi a rispondere ai fischi che avevano accolto l’ingresso sul terreno dell’Olimpico dei giallorossi – un ricordo del disastroso derby del sabato di Pasqua. Il Lecce, però, non ci sta a fare da vittima sacrificale e approfitta di uno svarione difensivo per riportarsi sotto con Munari al 31’. Al 55’ il primo gol di Papadopoulos in Italia dà il pareggio alla squadra di De Canio. Ma gli spettri per la squadra di Spalletti vengono scacciati da una controversa decisione dell’arbitro Mazzoleni che decide per il rigore su un contrasto fra Edinho e Baptista in area salentina. E’ il 59’ e Totti trasforma impeccabilmente.

Il Chievo continua l’operazione risalita e si lascia alle spalle lo stop patito dal Milan scaricando la rabbia sul campo del Siena. Pellissier ci ha preso gusto e piazza una doppietta, dopo la tripletta di due settimane fa alla Juventus. Per l’attaccante aostano i gol in campionato diventano 11, di cui 5 in due delle ultime tre partite. Quanto basta per consegnare ai gialloblù un tranquillo finale di campionato.

Risultati ‘inglesi’ a favore dei padroni di casa in Catania-Sampdoria e Cagliari-Napoli. Il 2-0 del Massimino è frutto di un rigore di Mascara al 39’ e di una zampata di Martinez al 48’. La Samp non è concentrata, forse i pensieri erano già rivolti alla semifinale di ritorno di Coppa Italia contro l’Inter. Al Sant’Elia, invece, il Cagliari mette subito in discesa la partita (colpo di testa vincente di Jeda al 5’), ma non riesce a chiuderla se non al 92’ con un siluro in diagonale di Lazzari. I sardi, in pieno controllo di gara, rischiano di subire il pareggio proprio pochi istanti prima del gol del raddoppio.

Il cambio in panchina non sposta gli equilibri del Bologna. Al Barbera il Palermo s’impone 4-1 contro i felsinei. Apre al 6’ un’autorete di Belleri, che corregge alle spalle del suo portiere un cross dalla fascia. Al 44’ Kjaer raddoppia risolvendo una mischia nei pressi della linea di porta. Al 63’ Succi chiude i conti con una deviazione sottomisura. Il gol della bandiera arriva all’84’ e serve a Di Vaio per agganciare Ibrahimovic in testa alla classifica cannonieri (20 reti), prima che al 92’ Cavani arrotondi il punteggio. Esordio amaro per Papadopulo e Bologna sempre inchiodato a quota 26.

Si scuote, invece, la Reggina che coglie il successo sul campo dell’Atalanta. Ceravolo è il match winner al 40’. I calabresi smuovono la classifica, ma sono sempre in coda a 23 punti.