ROCKNROLLA

di Sandro Calice

ROCKNROLLA
di Guy Ritchie, Usa 2008 (Warner Bros Italia)
Gerard Butler, Tom Wilkinson, Thandie Newton, Mark Strong, Idris Elba, Tom Hardy, Toby Kebbel, Jeremy Piven, Chris Bridges, Gemma Arterton, Bronson Webb.

Ritchie ha uno stile inconfondibile e un genere che maneggia con destrezza, potremmo definirlo del thriller paradossale. Aveva perso un po’ il tocco ultimamente, soprattutto col dimenticabile “Travolti dal destino”, ma l’essersi liberato dell’etichetta di “marito di Madonna” sembra avergli fatto bene.

Londra. Il mercato immobiliare è la nuova miniera d’oro e attorno a un terreno edificabile si scatenano gli appetiti e gli imbrogli di grandi e piccoli criminali. C’è Lenny Cole (Tom Wilkinson), il vecchio signore del crimine al quale nessuno dice di no; il suo braccio destro Archy (Mark Strong), saggio picchiatore; il pericoloso uomo d’affari russo Uri Obomavich (Karel Roden), disposto a spendere sette milioni di sterline per quel terreno; Stella (Thandie Newton) sensuale mediatrice; e poi One Two (Gerard Butler), sveglio gangster di strada che col suo mucchio selvaggio entra senza accorgersene in un affare più grande di lui. Ma mentre i boss litigano, un quadro prezioso finisce nelle mani di Johnny Quid (Toby Kebbel), rockstar drogata e visionaria, oltre che il figlio creduto morto del vecchio Lenny. Il gioco comincia, e il vincitore non è già scritto.

“RocknRolla” è uno stile di vita, più che un personaggio. Sporco e affascinante, geniale e pericoloso, nichilista e luminoso, come la Londra dei bassifondi, raccontata quasi con ammirazione da Ritchie, al quale basta un graffio per definire i suoi personaggi, tutti centrali, tutti protagonisti. Humour nero, battute a raffica, equivoci, caratteristi efficaci (impagabili i cattivi russi!), montaggio frenetico da videoclip d’autore, colonna sonora all’altezza sono gli ingredienti di un film che diverte, basta non chiedergli altro. Anche se “Lock & Stock” e “Snatch” erano più ispirati.