Influenza suina


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Il Ministero della Salute: rischio trascurabile per l'Italia

Il nostro Paese non importa suini vivi dal Nord America n

Al momento in Italia la febbre suina rappresenta un "rischio trascurabile". Lo sottolinea il Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche sociali, che sta monitorando attraverso i propri uffici veterinari la situazione.

"Il nostro paese non importa suini vivi da quelle zone", precisa una nota in cui si sottolinea inoltre che i casi di influenza verificatisi tra la popolazione del Nord America e del Messico rientrano tra i "fenomeni di contagio interumano". "L'influenza del suino - spiega il Ministero- è una importante e frequente causa di patologia respiratoria acuta nell'allevamento suino, tanto che vengono effettuati interventi di routine da parte dei servizi sanitari".

Il sottosegretario alla Salute Ferruccio Fazio ha annunciato, intanto, che sono già disponibili 40 milioni di dosi di antivirali: 10 milioni sono già confezionati in dosi monouso, altri 30 milioni sono da incapsulare. "Stiamo valutando strategie vaccinali e contiamo di avere la situazione sotto controllo. In collaborazione con l'Oms- ha aggiunto- stiamo agendo in sintonia con tutti i Paesi europei".

L'Istituto Zooprofilattico della Lombardia e dell'Emilia Romagna (Izsler), già Centro di Referenza Nazionale per le malattie vescicolari del suino, ha reso sistematico un programma di screening con lo scopo di monitorare la circolazione dei virus influenzali suini e teso allo studio delle caratteristiche dei ceppi circolanti che, comunque, appartengono ai ceppi influenzali circolanti in Europa.

Il Ministero finanzia inoltre ricerche in collaborazione tra Istituti Zooprofilattici (Izsler e l'Izs delle Venezie già Centro di Referenza Nazionale per l'Influenza aviaria) e Istituto Superiore di Sanità per lo studio delle possibili ricombinazioni virali e della trasmissione di ceppi influenzali dagli animali all'uomo, rilevato che i virus influenzali di tipo A sono caratterizzati da un'elevata capacità di effettuare "passaggi" da una specie ad un'altra.

Sono in esecuzione inoltre, sottolinea la nota, studi osservazionali, in particolare un progetto finanziato dall'Istituto Superiore per la Prevenzione e Sicurezza del Lavoro, per valutare l'esposizione di lavoratori, addetti ad allevamenti avicoli e suinicoli, rilevati positivi agli anticorpi contro virus influenzali aviari e suini e quantificarne l'eventuale rischio legato all'attivita' lavorativa.