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Zalayeta fulmina l'Inter, per Donadoni è la prima vittoria

La squadra di Mourinho controlla per gran parte della gara, ma non punge. Il Milan ora è a -7 g

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di Mauro Caputi

Donadoni coglie la prima vittoria sulla panchina del Napoli proprio quando può fare un favore alla squadra dove ha trascorso quasi tutta la carriera da calciatore. L’Inter va ko al San Paolo cedendo 1-0 e il Milan si avvicina a -7 dai cugini. Le partite alla fine sono solo cinque, ma il calcio è pieno di rimonte clamorose e sperare non è un peccato capitale (tanto più se non ci sono altri obiettivi). Inoltre, il comportamento dell’Inter, senza troppe idee né mordente – quasi a voler svolgere un semplice compitino – autorizza a pensare quantomeno a un calo di tensione. Le prossime settimane diranno quanto questa battuta d’arresto ha influito sul gruppo di Mourinho.

Certo, le cose potevano andare diversamente se la fiammata iniziale dell’Inter fosse andata a buon fine (come era successo, per esempio, contro la Lazio all’Olimpico). Pronti via e Samuel, di testa, chiama Navarro a un intervento ai limiti del miracoloso. Il fuoco di paglia si estingue subito, con il tridente Figo-Ibrahimovic-Balotelli ingabbiato nelle maglie della difesa partenopea e il duo Lavezzi-Denis lontano dalle mirabilie di qualche mese fa (anche per merito della difesa nerazzurra, attenta e compatta). In pratica, l’Inter gioca al piccolo trotto ma non è pericolosa e il Napoli sta a guardare e non stuzzica il can che dorme.

Il secondo tempo si apre sulla falsariga del primo. Vieira e Ibrahimovic, su punizione, danno qualche grattacapo dalle parti di Navarro, giusto per scuotere la gara. Ma il Napoli comincia con prudenza a venire fuori. Al 63’ quella che si dimostrerà la svolta: fuori Denis, volonteroso e nulla di più, e dentro Zalayeta. L’uruguagio comincia a buttarsi su tutti i palloni alti che incrociano nell’area di rigore nerazzurra. Ma quello giusto glielo serve al bacio rasoterra Lavezzi. El Panteron colpisce di prima intenzione e ne viene fuori una rasoiata che non dà scampo a Julio Cesar. E’ il 73’, che significa un lasso di tempo sufficiente per l’Inter per raddrizzare la partita. Invece la compassatezza mostrata in avanti da Ibrahimovic e compagni, fin lì utile a controllare il gioco senza rischi, si dimostra vera e propria abulia. I nerazzurri non sono nemmeno in grado di accennare una parvenza di forcing per giustificare il distacco in classifica. Anzi, Julio Cesar deve mettere una pezza su un tiraccio di Blasi e il Napoli si permette di fare quasi un torello nella metà campo avversaria nel finale. Il fischio finale libera la gioia del San Paolo. L’astinenza da vittoria, durata 14 partite, si è conclusa contro l’avversario più improbabile.