di Juana San Emeterio
LA CASA SULLE NUVOLE
Di Claudio Giovannesi, Italia 2008 ( Istituto Luce)
Adriano Giannini, Emanuele Bosi, Emilio Bonucci, Paolo Sassanelli,
Ninni Bruschetta, Faten Ben Haj Hasssen.
Michele e Lorenzo Raggi sono due fratelli che vivono in una grande
casa alle porte di Roma. Il fratello più grande Michele ( Adriano
Giannini) è un trentenne solo, un allevatore di cani, dal carattere
chiuso e torvo. Il fratello minore Lorenzo ( Emanuele Bosi),
ventenne, è un jazzista di talento, fiducioso e aperto. Una mattina
la sorpresa. Un uomo porta loro una notizia improvvisa: la loro casa è stata regolarmente venduta dal legittimo proprietario, il loro padre Dario, scomparso da 12 anni, ad un uomo d’affari che vive in Marocco. I due ragazzi decidono così di andarlo a cercare, per riprendersi la casa dove hanno sempre vissuto. Seguendo le poche tracce che hanno, Michele e Lorenzo arrivano a Marrakech, dove a sorpresa trovano il padre ( Emilio Bonucci), un uomo in fuga dalla società borghese, dalle responsabilità, dal tempo che trascorre. E' la rappresentazione dell’egoistica voglia di libertà di una generazione che ha vissuto la propria formazione culturale e morale negli anni ’60 e ’70. Ha perseguito un sogno alla ricerca di modelli alternativi nel coinvolgente e complesso scenario della cultura del sud del mondo come quella magrebina. E proprio in questo paese giovane e diverso i tre possono cominciare un nuovo viaggio insieme alla scoperta dei propri legami di sangue. Chi resta a terra, chi va in mongolfiera, chi trova la voglia di ricominciare.
Primo lungometraggio di Claudio Giovannesi, diplomato in regia al Centro Sperimentale di Cinematografia, dopo diversi documentari di cui uno dal titolo “Appunti per un film in Marocco” . “Il punto di partenza del film” – ci ha spiegato il regista – “è un documentario che ho realizzato qualche anno fa dedicato agli italiani di stanza in Marocco. Ne ho intervistati 23 e li ho divisi in 3 tipologie: i piccoli imprenditori, che si sono stabiliti là per sfruttare la manodopera locale e far soldi; i galleristi alternativi, che hanno scambiato la città per Soho; infine quelli che io chiamo ‘i figli degli anni Sessanta’, e cioè le persone che non si sono riconosciute in un modello di esistenza borghese e hanno cercato una strada alternativa. Sono gli uomini che hanno tentato di fare la rivoluzione e che, invece di tornare alla normalità, hanno trasformato la loro vita in un romanzo fuggendo di fronte ad ogni responsabilità”. Il padre de “La casa sulle nuvole” appartiene a questa categoria. Un genitore senza sicurezze che diventa figlio in una famiglia disgregata come molte. Nel film non si giudica ma si descrivono i rapporti senza demarcazioni e vie obbligate come il deserto dove viaggiano i bravi protagonisti.