di Mauro Caputi
Lo scudetto è rinviato, ma non sembra che il clima di scampagnata a Verona possa scuotere le convinzioni della truppa nerazzurra. Chievo-Inter termina con un piacevole 2-2 da fine stagione, con la squadra di Mourinho due volte avanti e quella di Di Carlo che per due volte agguanta il punto che fortifica la classifica a +7 dalla zona retrocessione. Al Bentegodi apre al 3’ Crespo (in campo al posto di Ibrahimovic), pronto su una respinta difettosa di Sorrentino su botta di Cambiasso. Figo cogli il palo, mentre al 27’ Marcolini è più preciso con la stoccata dalla distanza e trova il pareggio. Ripresa ancora su buoni ritmi. Balotelli al 65’ riporta avanti i suoi con un tiro da centro area. Questa volta il vantaggio dura solo 8’ ed è vanificato dal diagonale liftato di Luciano (un ex, anche se all’Inter si chiamava Eriberto) che sbuca alle spalle di una difesa interista alquanto in bambola.
Nel posticipo serale finisce 1-1 tra Milan e Juventus con i rossoneri che restano così a 7 punti dall’Inter e i bianconeri terzi con tre lunghezze di margine sulla Fiorentina. Dopo un primo tempo vivace ma senza reti, la partita decolla nella ripresa. In contropiede i rossoneri passano in vantaggio al 57’ con Seedorf che da due passi batte Buffon sfruttando un assist involontario su un tiraccio di Amborsini dopo una discesa sulla fascia di Inzaghi. Dopo 3 minuti i bianconeri pareggiano con un colpo di testa di Iaquinta su cross di Camoranesi. Le squadre poi provano poi entrambe a conquistare l’intera posta in palio (dentro anche Del Piero che festeggia le 600 presenze in maglia bianconera) con il Milan che ci prova con più insistenza nonostante giochi in 10 nel finale (espulso Favalli all’85°), ma il risultato non cambierà più.
Nella corsa alla Champions, importante passo avanti della Fiorentina che domina e vince a Catania con i gol di Jovetic (gran diagonale all’11’) e Zauri (siluro da posizione centrale al 93’). Fra i due centri si vede molta Fiorentina, con almeno cinque occasioni sciupate malamente, e poco Catania, sazio del campionato condotto tranquillamente in porto. Sbanda, invece, il Genoa che acciuffa in extremis il pareggio a Bergamo con due uomini in più. L’Atalanta passa al 9’ con Valdes e sembra in grado di controllare l’avversario poco reattivo. La svolta favorevole alla squadra di Gasperini arriva a un quarto d’ora dalla fine con l’espulsione di Guarente per somma di ammonizioni. Successivamente Floccari deve abbandonare il campo per infortunio a sostituzioni esaurite. Il Genoa non può che spingere e trova il pareggio al 90’ con Criscito solo davanti alla linea di porta.
In zona retrocessione non mutano le posizioni. Nello scontro diretto Torino e Bologna dividono la posta pareggiando 1-1. Le reti entrambe su rigore con Rosina al 37’ per i granata e Di Vaio (sempre più capocannoniere con 22 gol) all’86’. A pochi secondi dal termine Rolando Bianchi vede le sue speranze e quelle dei tifosi di casa fermate dalla traversa. Il Lecce non ne approfitta e viene fermato in casa dal Napoli. La squadra di Donadoni va addirittura in vantaggio al 33’ con pià, che concretizza un velocissimo contropiede. Il gol dell’1-1 lo realizza 10’ dopo Zanchetta su rigore. Gli attacchi dei salentini nella ripresa non danno frutti e, anche in questo caso, è una traversa all’ultimo secondo (conclusione di Tiribocchi smanacciata sul legno da Navarro) a strozzare in gola l’urlo liberatorio dei tifosi del Via del Mare.
Il pareggio a Cagliari esclude matematicamente la Roma dalla zona Champions. Al Sant’Elia gli uomini di Spalletti hanno il solo merito di rimontare due gol di svantaggio. Il primo, realizzato di testa da Matri al 34’, fa capire che per i giallorossi non sarà un pomeriggio fortunato: la punta rossoblù, infatti, zoppica vistosamente e ha già chiesto la sostituzione. E il suo cambio, Acquafresca, segna il secondo gol al 58’ sfruttando il pisolino della difesa romanista su un paio di cross e controcross in piena area. La Roma si sveglia 5’ dopo grazie all’intramontabile capitano che accorcia dopo una sponda di Vucinic. Altri 5’ e Perrotta trova l’affondo in diagonale per il pareggio (il Cagliari protesta perché i giallorossi hanno continuato a giocare nonostante i sardi avessero un uomo a terra).
A Siena il bel pomeriggio soleggiato viene impreziosito dallo stop e tiro in rete di Calaiò che decide la sfida contro il Palermo. I rosanero bruciano un’occasione importantissima per strappare alla Roma l’ultimo posto disponibile per la Coppa Uefa. Considerando il Genoa, a 61 punti, tranquillo per una delle due caselle (anzi, ancora in corsa per la Champions), il secondo pass per l’Europa vede in fila Roma a 54, Palermo a 52, Udinese a 51 e Cagliari a 50.