Un personaggio gigantesco legato alla poetica surrealista da lui interpretata in maniera irripetibile. “Sono un genio”, diceva di sé, per affrettarsi ad aggiungere “non so quando comincio a simulare e quando dico la verità”. Impostosi come un grande dell'arte contemporanea, almeno quanto Pablo Picasso, Giorgio De Chirico, Max Ernst, sono stati personali, bizzarri, estrosi i ricorsi, nella sua opera, al mondo onirico; evidente l'esigenza di adattare alla pittura, dopo essersi accostato al surrealismo, il procedimento della scrittura automatica.
Isolato per scelta e vocazione, non ha tentato di creare legami tra la propria concezione pittorica e le moderne espressioni d'arte, come invece ha fatto Ernst recependo l'avanguardia concettuale. Sempre pronto a tradurre in segno e in colore pensieri ed emozioni, si è servito anche della penna per fare chiarezza sull'utilizzazione del metodo critico, elaborato dopo il suo arrivo a Parigi e il suo ingresso nel gruppo surrealista, nel 1929. Al surrealismo, approdò in Spagna, dove furono determinanti i suoi incontri con Bunuel e Garcia lorca, più tardi con Miro'. Introdotto proprio da costui nel gruppo surrealista, stabilì sodalizi con Magritte, Paul Eluard, André Breton.
Suoi i disegni dei frontespizi, nel 1930, per “Le second manifeste du Surrealisme”. La sua affermazione oltre i confini dell'Europa, sarebbe arrivata presto: negli Anni Trenta era già famoso a New York, mentre una cerchia di collezionisti, tra i quali il visconte di Noailles, gli assicurava, in Francia, l'acquisto regolare di una parte della sua produzione. Bizzarro nella stessa misura in cui fu ribelle, alla vigilia del '40 protestò contro i proprietari della Galleria Levy di New York perché gli proibirono di esporre una riproduzione della Venere di Botticelli con una testa di pesce. Risale all'epoca la polemica pubblicazione “Declaration of the indipendence of the imagination”. La sua fantasia trovò un veicolo d'espressione anche nel mondo dello spettacolo. Sue, tra l' altro, le scenografie del film di Alfred Hitchcock “Io ti Salverò”, e anche quelle di “Salomè” di Richard Strauss, presentato a Londra nel 1949. Le sue esposizioni italiane risalgono agli Anni Cinquanta, quando, a Roma, a Venezia e a Milano, fu allestita una retrospettiva comprendente anche un centinaio di acquarelli per la “Divina commedia”. E a Venezia, nel 1961, fu presentato, con la sua scenografia, il “Ballet de Gala” per il quale Maurice Bejart aveva creato la coreografia. Riconosciuta, ovunque, la sua arte contribuì a sostenere lo spessore di un personaggio complesso come quello con cui si era identificato, facendosi ricevere dai Papi (Pio XII e Giovanni XXIII), concedendo interviste a Playboy e facendosi decorare, nel suo paese, con la Gran Croce di Isabella la cattolica. Fu nominato, in Francia, dottore honoris causa dall'Academie de la Fourrure e disegnò senza formalizzarsi i portacenere per una compagnia aerea indiana, così come i manifesti pubblicitari per un'acqua minerale. Nel '70 girò uno spot televisivo per un cioccolato. La città di Figueras gli consegnò una medaglia d'oro nel 1978. La sua compagna, anche sua ispiratrice, Gala, sposata nel 1958, disse che era il premio a lui più gradito. La summa delle opere pittoriche di Salvador Dalì, create in un arco di 60 anni, è stata riunita nel 1979, in una grande retrospettiva a Parigi. Dopo poco l' artista avrebbe deciso di ritornare in Spagna.
Si legge in un suo volume intitolato “Sì, Salvador Dalì”, pubblicato in Italia nel 1980: “Soltanto l'aiuto dello spirito santo e l'ascetismo totale nel quale mi immergerò isolandomi nella terra in cui sono le mie radici, potranno permettermi di portare a compimento la mia opera, ma anche se fallisco prometto una cosa: porterà il marchio del mio sangue alla maniera spagnola, come voleva Nietzsche”. Il 23 gennaio 1989, mentre sta ascoltando la sua opera preferita, 'Tristano e Isotta' di Wagner, muore per un attacco di cuore. Ha 84 anni.
>>> Guarda la fotogallery
L' 11 maggio nella storia
![]() | ![]() | ![]() | ![]() |
---|---|---|---|
1860: Garibaldi sbarca con i Mille a Marsala | 1930: La Nazionale batte l'Ungheria e vince la 1a Coppa Internazionale | 1960: In Brasile, agenti del Mossad rapiscono il gerarca nazista Eichmann | 1997: Deep Blue è il 1° computer a battere il campione di scacchi Kasparov |
![]() |
![]() |
![]() |
![]() |
Pagina realizzata in collaborazione con Rai Teche.