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15 maggio

Nasce Emily Dickinson, Papa Leone XIII pubblica l'Enciclica 'De Rerum Novarum', nasce Madeleine Albright, Edith Cresson è la prima donna a diventare Primo Ministro in Francia

Mario Monicelli nasce a Viareggio il 15 maggio del 1915, figlio del critico teatrale e giornalista Tommaso. Appartiene alla borghesia illuminata di provincia come conferma la laurea in storia e filosofia ottenuta a Pisa, l'inizio di una promettente carriera come critico cinematografico. Una carriera interrotta, nel 1932, per dirigere insieme all'amico e parente Alberto Mondadori un cortometraggio, 'Cuore rivelatore', cui segue dopo due anni il mediometraggio muto 'I ragazzi della Via Paal' presentato e premiato alla Mostra di Venezia.

Questa data - il 1934 - è importante quanto la scelta del soggetto: da qui parte la carriera ufficiale del futuro regista e da qui vengono anche gli umori espressivi (la ribalderia, l'adolescenza, le scelte della vita, l'ironia mista a dramma) che punteggeranno tutta la sua opera, con dichiarata preferenza per le risate aspre e la puntuta ironia rispetto al melodramma.

«Da bambino - ricorda Monicelli - ero spettatore assiduo del cinemino sotto casa dove mia madre mi parcheggiava per interi pomeriggi davanti alle comiche del cinema muto. Ma il virus della cultura e delle immagini era entrato in casa anche prima: il padre di un mio compagno era direttore degli studi di Tirrenia e a casa, grazie al legame coi Mondadori e al mestiere di mio padre che è stato anche direttore de L'Avanti si faceva un gran parlare di cultura, politica, novità come, per l'appunto, il cinema. Prestissimo comunque ci trasferimmo a Roma ed è da li che e partito tutto».

Nel 1937, sotto lo pseudonimo di Michele Badiek, si cimenta per la prima volta con il lungometraggio ('Pioggia d'estate'), conosce Macario e Totò che lo ingaggerà nella sua squadra di autori, fa amicizia con Steno, si avvicina ai circoli della sinistra antifascista. Ma poi si arruola (in cavalleria) e attraversa indenne le campagne d'Albania e d'Africa.

Nell'autunno del '43, tornato in Italia, lascia l'uniforme, arriva a Roma, fiancheggia anche la Resistenza insieme all'amico anarchico Comunardo. «Distribuivamo manifestini. La mia guerra di liberazione è tutta qui. All'alba del 4 giugno 1944 stavo a Roma, in centro, e vidi arrivare, come tanti fantasmi, i soldati americani. Abituato al fracasso degli scarponi chiodati dei nostri poveri fantaccini, ricordo che mi colpì soprattutto il silenzio con cui si muovevano quei 'liberatori'».

Erano già i giorni di 'Roma citta aperta', si affermava il neorealismo e ben presto, a Monicelli e Steno richiamati in servizio per Totò dal produttore Carlo Ponti, viene in mente di adattare la maschera del grande comico alle storie di vita che facevano furore. Nasce cosi nel 1949 'Totò cerca casa', esordio ufficiale nella regia sia di Monicelli che di Steno, grandissimo successo passato alla storia come «una delle più belle parodie del neorealismo mai realizzate». In realtà Monicelli è tutt'altro che un debuttante: ha collaborato a copioni e progetti per tutti gli anni '40, frequenta Rossellini, Alicata e i circoli neorealisti, che però lo guarderanno con malcelata diffidenza per la sua scelta di travasare grandi temi sociali negli schemi della commedia e della farsa.

Al trionfo dei successivi 'Vita da cani' e 'Guardie e ladri' (premiato a Cannes per l'interpretazione e la sceneggiatura nel '51) corrispondono i problemi con la censura sia per questo che per il successivo 'Totò e Carolina'. Al ritmo di più di un film all'anno Monicelli approda, nel 1958 ad uno dei successi più limpidi: 'I soliti ignoti' che lo accrediterà anche in America (nomination all'Oscar) e sarà l'ultimo film con Totò e il primo con Vittorio Gassman 'sdoganato' come mattatore comico. Del 1969 è un capolavoro assoluto come 'La grande guerra' (altro film avversato dalla censura e poi trionfatore a Venezia con il Leone d'oro), del 1963 l'impegnato e doloroso 'I compagni' con Marcello Mastroianni, del '65 l'irripetibile invenzione de 'L'armata Brancaleone'.

Sono gli anni memorabili dell'amicizia con Dino Risi, degli scontri con Antonioni, del controverso rapporto con Comencini, del trionfo della commedia all'italiana e dei 'colonnelli della risata'.

Nel 1968 Monicelli inventa Monica Vitti attrice comica per 'La ragazza con la pistola', nel '73 ironizza sulle voglia di golpe all'italiana con 'Vogliamo i colonnelli', nel 1975 raccoglie l'ultima volontà di Pietro Germi che gli affida la realizzazione di 'Amici miei' ideato da Germi insieme a de Bernardi e Benvenuti che così affiancano Age&Scarpelli, Suso Cecchi e Tullio Pinelli tra gli sceneggiatori di fiducia del regista toscano.

«Il macabro e il comico - dice Monicelli – si accoppiano bene e facilmente, èuna cosa che ho preso da René Clair. La cattiveria si usa poco nella comicità, ma quando si sa usarla funziona a meraviglia. In Italia viene dalla commedia dell'arte, dalle marionette, la nostra commedia all'italiana e solo la continuazione di quest'intuizione».

Monicelli e tra gli autori italiani più apprezzati in America. Riceve cosi ben tre nominations all'Oscar e Louis Malle firma uno dei suoi rari successi oltre oceano con il remake de 'I soliti ignoti'. Forse per non lasciarsi imprigionare da un cliché che lo ha reso famoso in tutto il mondo e che lo ha fatto adottare dalle riviste francesi ('Cahiers du Cinema' in testa), nel 1977 recupera la dimensione tragica della commedia sceneggiando il libro di Vincenzo Cerami 'Un borghese piccolo piccolo' e regalando ad Alberto Sordi una delle sue più intense interpretazioni. Tra i tanti film del decennio successivo bisogna almeno segnalare l'unanime consenso (pubblico e critica) per 'Speriamo che sia femmina'.

Nel 1991, ricevendo il Leone d'oro alla carriera dichiara «Il cinema non morirà mai, ormai è nato e non può morire. Morirà la sala cinematografica, forse, ma di questo me ne frega meno».



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Il 15 maggio nella storia

1886: Nasce Emily Dickinson 1891: Papa Leone XIII pubblica l'Enciclica "De Rerum Novarum" 1937: Nasce Madeleine Albright 1991: Edith Cresson è la prima donna a diventare Primo Ministro in Francia

 

 

 

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