di Mauro Caputi
Non serviva certo la partita per fare festa, anche perché la festa è cominciata sabato notte, al fischio finale di Udinese-Milan. Riflettori puntati, allora, sulla coreografia e i tifosi nerazzurri non si sono certo lasciati pregare. La curva Nord è stata avvolta nel colossale striscione: “Il Biscione è di nuovo campione”. Sugli spalti comparivano ovunque tricolori marchiati con il numero 17. E non potevano mancare cartelli con la frase-mito di Mourinho - “Zero tituli” – diventata inno allo sfottò verso gli avversari, in primis i ‘cugini’ rossoneri. E poi, sempre a onorare l’allenatore: “Mourinho aveva ragione, la matematica non è un’opinione”.
All’ingresso in campo i giocatori, guidati da capitan Zanetti, hanno sciorinato un bandierone con lo scudetto impresso su fondo nerazzurro. Poi la partita. Gioco vivace, ma senza eccedere nell’agonismo e affondare gli interventi. Squadre a viso aperto e Inter in vantaggio poco prima dell’intervallo con Cambiasso che conclude in rete dopo un doppio intervento di Curci. Nella ripresa bastano 7’ per trovare il raddoppio con Balotelli, la cui cavalcata vincente è innescata da un puntuale lancio di Figo. La reazione del Siena si concretizza in un palo di Calaiò (sfortunata deviazione aerea con Julio Cesar fuori causa). Poi c’è spazio per il 22° gol in campionato di Ibrahimovic, liberato da una palla rubata a centrocampo al 76’. C’è gloria anche per il terzo portiere Orlandoni, che sostituisce Julio Cesar e vola subito a deviare una botta insidiosa di Ghezzal.
Tanto basta per il palato dei 70mila e più accorsi a San Siro. E anche per chi aveva già cominciato i caroselli per le vie di Milano. Sopra il ‘Meazza’ parte la salva di fuochi d’artificio, mentre la squadra va a salutare i tifosi e ne riceve gli applausi.