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19 maggio

Decapitata Anna Bolena, muore Lawrence d'Arabia, nasce Grace Jones, in Cina uccisa donna che rifiuta la sterilizzazione

Il 19 maggio ci riporta due ricorrenze che, a distanza di 32 anni l’una dall’altra, hanno legato in modo sottile due icone: Marilyn Monroe e Jacqueline Kennedy. Non c’è solo lo stesso uomo a unirle (il 35mo presidente degli Stati Uniti). Ci sono lo storico 'Happy birthday' cantato da Marilyn a John Fitzgerald (Madison Square Garden, 19 maggio 1962) e la notte in cui Jacqueline è morta (19 maggio 1994).

Riproponiamo il video della canzone, occasione per la quale Marilyn si era fatta preparare un vestito da 12.000 dollari, rilucente di strass cuciti a mano. Sotto i riflettori la seta sembrava trasparente, dando l'illusione che fosse nuda. Ricordiamo quindi la vita di Jacqueline, 'First Lady' e donna in carriera, eroina tragica e grande trionfatrice, rimasta un enigma, nella vita come nella morte.

>>> Marilyn Monroe,  'Happy birthday Mr. President' (video)

La sua immagine, nella coscienza collettiva, è sempre rimasta quella della giovane e stoica vedova velata. Jacqueline Bouvier Kennedy Onassis, morta all'età di 64 anni per un tumore, è stata 'First Lady' e donna in carriera, eroina tragica e grande trionfatrice, ed è destinata a rimanere, nella morte come nella vita, un grande enigma. La moglie del 35esimo presidente degli Stati Uniti nasce nel 1929 a Southampton, Long Island, località balneare dei ricchi e famosi alle porte di New York, che sembra uscita da un romanzo di F. Scott Fitzgerald. I 22 anni vissuti prima di conoscere John Fitzgerald Kennedy furono condizionati dal divorzio dei genitori, Janet Lee Bouvier e John ‘Black Jack’ Vernou Bouvier III - un affascinante playboy assetato soprattutto di denaro, secondo i biografi di Jacqueline - e dal secondo matrimonio della madre con il finanziere di Washington, Hugh Auchinloss. La sua infanzia fu caratterizzata dalla frequenza delle scuole e dei circoli più esclusivi e dall'amore, come si conveniva al suo ceto sociale, per i cavalli e la danza. Quando, nel 1951, conobbe il giovane deputato John Kennedy, Jackie lavorava come fotografa e giornalista per il Washington Times Herald (poi diventato il Washington Post). In quella veste coprì l'inaugurazione di Dwight Eisenhower e l’incoronazione della regina Elisabetta d'Inghilterra. Il matrimonio con JFK celebrato il 12 settembre 1953 a Newport, nel Rhode Island, fu uno dei maggiori avvenimenti mondani dell' anno. Quando i Kennedy si trasferirono alla Casa Bianca nel gennaio 1961, Jackie era madre di una bambina di tre anni, Caroline, e di un bimbo di due mesi, John Fitzgerald Jr. Sul suo ruolo di 'First Lady', disse: “Chi abita nella Casa Bianca ha l'obbligo di conservare le tradizioni, l'onere di abbellirla e lasciare qualcosa di sé”. Ospite impeccabile e creatrice di mode, Jackie affrontò con grande stile in pubblico un matrimonio spesso burrascoso in privato con un donnaiolo incorreggibile. Nel 1963, tre mesi dopo la morte del terzo figlio, Patrick, nato prematuro, la 'First Lady' era con il marito a Dallas, in Texas. Era al suo fianco nella Continental decappottabile quando il presidente fu assassinato il 22 novembre. E, più tardi nella stessa giornata, assisté al giuramento di Lyndon Johnson, a bordo dell' aereo presidenziale Air Force One. Il comportamento composto e riservato dopo l'assassinio le fece guadagnare grande rispetto in tutto il mondo e contribuì a rafforzare il fascino del clan Kennedy.

Questo fino al 1968, quando sposò l'armatore greco Aristotle Onassis, uno degli uomini più ricchi del mondo. Onassis morì nel 1975. Ormai alla soglia dei cinquant' anni, di nuovo vedova, Jackie decise di tornare al lavoro. Il presidente della Viking Press le offrì un posto come lettrice di bozze a New York, con una paga settimanale di 200 dollari. Dopo tre anni lasciò, infuriata per la pubblicazione di un romanzo nel quale suo cognato, Ted Kennedy, diventava presidente e rimaneva vittima di un fallito attentato. Passò quindi alla Doubleday, dove curò la pubblicazione di molti libri di successo, tra cui ''Moonwalk'' di Michael Jackson, la ''Trilogia del Cairo'' del premio Nobel Naguib Mahfouz, fino a quel momento inedito negli Stati Uniti, ''Dancing on my grave”(ballando sulla mia tomba) della ballerina Gelsey Kirkland. Negli anni Ottanta, riuscì a togliersi di dosso l'immagine sgradita di diva del jet set e a conquistarsi la sua indipendenza attraverso il lavoro, i suoi contributi alle cause artistiche e la devozione per i figli e i nipotini. Trovò anche stabilità affettiva.

Dal 1980 ha fatto coppia fissa con Maurice Tempelsman, importatore di diamanti d'origine belga. L'unico ostacolo al matrimonio è stata la moglie separata di Tempelsman, Lily, che non ne ha mai voluto sapere di divorziare. La venerazione degli americani per Jackie si è poi trasformata in piena solidarietà quando, all'inizio del 1994, venne colpita da una grave forma di linfoma.


>>> Jackie Kennedy, la fotogallery

 

Il 19 maggio nella storia

1536: Decapitata, con la falsa accusa di adulterio,  Anna Bolena, moglie di Enrico VIII 1935: Muore l'archeologo e agente segreto Lawrence d'Arabia 1948: Nasce la cantante e attrice giamaicana Grace Jones 2001: Cina, politica del figlio unico: uccisa donna che rifiuta la sterilizzazione

 

 

 

Pagina realizzata in collaborazione con Rai Teche.