Il Tribunale ordinario di Parigi ha respinto il ricorso presentato dalla Ferrari relativo al cambiamento delle regole progettato dalla Fia per il campionato di F.1 del prossimo anno.
La scuderia di Maranello aveva chiesto senza successo di bloccare il regolamento che prevede un tetto per gli investimenti fino ad un massimo di 40 milioni di sterline che di fatto spezzerebbe i team in due categorie, ma il presidente della Fia, Mosley, resta irremovibile e non intende modificare le regole. Le iscrizioni saranno aperte dal 22 al 29 maggio.
"Senza accordo non ci iscriviamo al mondiale". In una nota la Ferrari comunica l'irremovibilità della sua posizione. "La Ferrari prende atto della sentenza -prosegue il testo-. La Corte ha riconosciuto l'esistenza del diritto di veto per la Ferrari e che si tratta di una vertenza di natura contrattuale. Perciò, non è competenza dei tribunali Fia, ma della giustizia ordinaria".
In conclusione, secondo il team di Maranello, "ritenendo che il veto avrebbe dovuto essere esercitato in precedenza, la Corte ha preferito rimandare alla giurisdizione ordinaria la decisione sul carattere di urgenza".
E Maranello ironizza sulla Gp 3 Già prima del verdetto il sito della Ferrari aveva iniziato una sorta di battaglia verbale.
Maranello era andata all'offensiva mediatica:"Gli uomini e le donne della Ferrari facevano fatica a credere ai loro occhi quando hanno letto sui giornali i nomi delle squadre che hanno proposto di partecipare al prossimo anno al campionato di F.1. Un campionato con queste squadre, con tutto il rispetto, non può avere lo stesso valore di quello attuale dove si affrontano i più grandi costruttori e i team che hanno fatto la storia. Sarebbe più adeguato chiamarla GP 3".
Secondo il Tribunale di Parigi "non c'è il rischio di un danno imminente che dovrebbe essere evitato o di presunti illeciti per cui i nuovi regolamenti dovrebbero essere bloccati". In pratica i giudici neanche entrano nel merito del ricorso Ferrari.
Il presidente Fia, Mosley, infierisce: "Nessun concorrente dovrebbe porre il proprio interesse al di sopra dello sport in cui compete.La Fia e i nostri partner commerciali continuerano a lavorare per il benessere della Formula 1 nel 2010 e oltre".