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25 maggio

Nasce Padre Pio, Owens stabilisce 4 primati del mondo in 45 minuti, nasce Stefano Baldini, debutta Guerre stellari

78 partite in Nazionale con il ruolo di ‘libero’, dotato di indubbie qualità tecniche, raffinato nella costruzione del gioco e nello stesso tempo nel bloccare le offensive avversarie. Gaetano Scirea, nato nel 1953 a Cernusco sul Naviglio (Milano), comincia la carriera di calciatore nell’Atalanta con la quale disputa due campionati (1972-73, 20 presenze in serie A, 1973-74, 38 presenze e un gol in serie B).

Con la maglia dell'Atalanta convince Giampiero Boniperti a portarlo nella massima divisione e a dare l'incarico all'allenatore Carlo Parola di lanciarlo come ''libero'' titolare della Juventus. Così, nel campionato '74-'75 comincia la magnifica avventura di uno dei più grandi campioni del calcio italiano. Il serio, riservato, onesto, a volte timido e impacciato ragazzo lombardo, che da bambino era tifoso dell'Inter, si trova subito bene in una società con una tradizione che sembra fatta apposta per lui. L' impegno costante, il desiderio di non lasciarsi mai sfuggire un'occasione e di migliorare continuamente fanno ben presto di lui uno degli uomini-base di una squadra che conta fior di campioni come Zoff, Gentile, Bettega, Causio (tutti uomini che avrebbero diviso con lui per anni successi in maglia bianconera e azzurra), ma anche Altafini, Capello, Furino, Cuccureddu, Anastasi, Morini. Negli anni successivi arrivano altri grandi calciatori (Tardelli, Cabrini, Platini, Boniek, i più noti) e tutti trovano in lui prima un amico poi il capitano nella Juventus che nel frattempo viene affidata a Giovanni Trapattoni e nella nazionale di Enzo Bearzot.

Davanti a Dino Zoff sa recitare alla perfezione il ruolo del ''libero'' moderno e completo, che non solo si limita a tamponare le falle, ma è regista della difesa, orchestratore della manovra e, se si presenta l'occasione, anche capace di andare a segno. Non c' è dunque da stupirsi se ha concluso la carriera con un record eccezionale: sette scudetti, una Coppa dei campioni, una Coppa uefa, una Coppa delle coppe, una Coppa intercontinentale, una Supercoppa, due Coppe Italia e il campionato del Mondo per Nazioni. A 34 anni, capisce di dover cedere il passo ai giovani e quando Boniperti decide di sostituirlo con Tricella, preferisce un anno di panchina e non un’altra squadra.

Il 15 maggio '88 gioca per l'ultima volta in campionato: 45 minuti con la maglia della Juventus, in una partita persa 2-1 contro la Fiorentina. Il passaggio nei quadri tecnici della società bianconera è il naturale sbocco della sua carriera di calciatore. Diventa il ''secondo'' di Dino Zoff. Svolge il suo compito con le consuete precisione e discrezione, senza mai cercare di strafare.

Incaricato da Zoff di osservare un incontro di campionato dell’avversario dei bianconeri nel primo turno della Coppa UEFA 1989/90, (la squadra polacca del Górnik Zabrze), parte da Cracovia il 3 settembre 1989 accompagnato da un autista locale. Durante il tragitto la vettura ha un incidente e prende fuoco. Resta intrappolato nell’auto e muore carbonizzato.

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Il 25 maggio nella storia

1887: Nasce Padre Pio da Pietrelcina 1935: Atletica leggera, per Owens 4 primati in 45' 1971: Nasce il maratoneta Stefano Baldini 1983: Debutta al cinema Guerre stellari

 

 

 

Pagina realizzata in collaborazione con Rai Teche.