«Dopo i 38 anni si diventa invisibili, potresti andare a fuoco in un bar e la gente ti si avvicinerebbe solo per accendersi una sigaretta». Sono le parole dell’attore britannico, Rupert Everett, che – nel marzo 2009 alla vigilia dei suoi 50 anni - riconosce nella vecchiaia il suo incubo maggiore. «Farei volentieri un lifting del fondo schiena», rivela l’attore nell’intervista rilasciata a Venezia dove stava girando un documentario sulla vita di Lord Byron.
Rupert Everett nasce il 29 maggio 1959 in Gran Bretagna da una famiglia cattolica che lo fa studiare in un monastero benedettino. A 15 anni si trasferisce a Londra dove studia per due anni alla "Royal Shakespeare Company" e poi entra nella "Citizen company of Glasgow" dove recita in spettacoli come "Don Juan" e "Heartbreak House". Nello stesso periodo inizia anche a lavorare come modello a Milano e, per far quadrare i conti, persino come escort. Lo ha confessato lo stesso attore inglese nel 1997 al settimanale statunitense 'Us': Everett ha raccontato di essersi prostituito per la prima volta dopo che un uomo gli aveva offerto all'uscita della metropolitana una grossa somma di denaro. «Non l'ho abbordato io. Mi ha proposto una somma che equivaleva al denaro di cui io avrei potuto disporre in un anno e mezzo». La confessione arriva due anni più tardi dell’altra sull’omosessualità: «Sono gay. Quando è troppo è troppo. Non posso più fingere». Un’ammissione, ripresa con grande risalto dal tabloid britannico Daily Express, che ha senz'altro scioccato schiere di ammiratrici.
Nel 2004 sostiene che aver rivelato la sua omosessualità lo ha danneggiato professionalmente, come dice al tabloid britannico Daily Mirror: «Sarei perfetto come 007, ma non mi daranno mai la parte perché sono gay». «Non avrò mai questo tipo di ruoli. I produttori preferiscono morire che affidarmeli», si lamenta nell’intervista l'attore inglese che tuttavia dice non avere rimpianti.
Nei primi anni '80 fece alcune apparizioni nel programma televisivo italiano Drive in, nei panni di un fotomodello inglese sfruttato dal suo manager italiano (Ezio Greggio).
È nel 1984 che Rupert raggiunge il successo per la prima volta, interpretando un agente doppiogiochista nel film Another Country - La scelta. È a partire da questo periodo che risveglia un grande interesse nei produttori. Nel 1985, recita nel film di Mike Newell Ballando con uno sconosciuto, e nel 1987 lo si ritrova accanto ad Ornella Muti, in un adattamento di un romanzo di Gabriel Garcia Marquez “Cronaca di una morte annunciata” di Francesco Rosi.
Diventa in seguito una icona maschile nel 1995, ritrovandosi sulla pubblicità del profumo Opium di Yves Saint Laurent. Ma non si può parlare di Rupert Everett senza evocare uno dei suoi più grandi successi.
L'apice del successo lo sfiora nel 1997 grazie alla commedia “Il matrimonio del mio migliore amico” con Julia Roberts e Cameron Diaz. Nella pellicola ha il ruolo dell'amico e complice gay della protagonista, perdutamente innamorata del suo migliore amico eterosessuale ormai prossimo alle nozze. Nel 2000 è accanto alla sua grande amica Madonna nel film “Sai che c'è di nuovo?” e l’anno successivo in “South Kensington”, e nel 2003, accanto a Catherine Deneuve, in “Le relazioni pericolose”.
Nel 2004 presta la voce al principe Azzurro, nevrotico e vanaglorioso eroe delle fiabe di Shrek 2. E’ perfettamente a suo agio assieme agli altri doppiatori (Eddie Murphy, Julie Andrews, Cameron Diaz, Antonio Banderas, Mike Myers, John Cleese, Jennifer Saunders), ritroverà il suo alter ego animato anche nel seguito Shrek Terzo (2007).
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Il 29 maggio nella storia
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1917: Nasce John Fitzgerald Kennedy | 1942: Muore John Barrymore | 1982: Muore Romy Schneider | 1985: Strage allo stadio Heysel nella finale di Coppa dei Campioni Juve-Liverpool |
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