Economia


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“Draghi ha ragione. Ma attenzione la crisi non è finita”

Il commento dell’economista Giulio Sapelli docente di storia economica alla Statale di Milano sapelli_296

Il governatore di Bankitalia Draghi ha parlato di “segnali incoraggianti” e di un’attenuazione delle spinte recessive. Questo vuol dire che l’economia mondiale tornerà presto a crescere?
“Draghi ha fatto una relazione equilibrata, con un messaggio di speranza e un invito a ricostruire la fiducia.  La caduta del Pil sta frenando, questo, però, non significa che la crisi sia finita è ancora presto per parlare di ripresa, forse dopo il 2010”.

Questa crisi è partita dagli Usa, che per decenni sono stati la locomotiva dell’economia mondiale. Sarà dall’America che arriverà la ripresa o dobbiamo guardare a India e Cina?
“Se gli Stati Uniti hanno la tosse il resto del mondo ha la febbre è sempre stato così e anche questa volta i segnali che arrivano dall’economia americana saranno fondamentali. La crisi finanziaria ha accentuato quella industriale, che però è era già in atto. Ci vorrà tempo, perché la crisi finanziaria durerà anni. Le banche non hanno detto la verità sulla quantità di titoli tossici ancora in giro, non sarà facile ripulire completamente i bilanci”.

Draghi ha lanciato l’allarme disoccupazione: la percentuale di coloro che cercano lavoro potrebbe arrivare al 10% . Come si può riformare il sistema degli ammortizzatori sociali?
“Ora solo una parte dei lavoratori sono protetti dalla cassa integrazione, occorre, invece, arrivare ad un sistema universalistico, penso alla Germania dove esiste, ad esempio, il sussidio di disoccupazione. Inoltre, è necessario aumentare i salari per stimolare la domanda interna. Abbiamo gli stipendi più bassi d’Europa. Sarebbe auspicabile anche una riduzione delle tasse per aiutare le famiglie”.

Il Governatore ha indicato la necessità di avviare le riforme, come già chiesto recentemente dalla leader degli industriali Marcegaglia. Secondo lei non è controproducente avviare proprio in questa fase di crisi la riforma della previdenza?
“Sono d’accordo con Draghi. Alzare l’età pensionabile permetterebbe di ridurre la spesa pubblica e avere più fondi per rilanciare le infrastrutture e far partire gli interventi a sostegno dell’occupazione”.