La preoccupazione è la stessa ed è per quel passaggio delle considerazioni del governatore di Bankitalia, Draghi, che riguarda i riflessi della crisi sulle nostre medie e piccole imprese. Industriali e sindacati si soffermano sul rischio che molte aziende chiudano i battenti o decidano di avviare delle ristrutturazioni con forti tagli occupazionali. “Rischiamo di perdere un pezzo del nostro sistema produttivo per asfissia finanziaria” avverte la presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia. “Noi stessi- prosegue- abbiamo fatto un richiamo alle imprese perché si internazionalizzino, aumentino il patrimonio e si rinnovino: è importante che non muoiano”. La Marcegaglia torna a chiedere al governo le riforme e invita le banche a non far mancare il loro sostegno creditizio alle aziende in difficoltà.
Bankitalia stima che il 40% delle imprese con oltre 20 dipendenti ridurrà il personale e per più di 2 milioni di lavoratori il contratto scadrà quest’anno. “Un quadro onesto” secondo il segretario generale della Cgil, Guglielmo Epifani, che sottolinea: “In questa crisi gli unici che pagano continuano a essere lavoratori e pensionati”. Il leader della Cisl, Raffaele Bonanni, apprezza le parole del governatore e soprattutto la sua richiesta di riformare gli ammortizzatori sociali. “C’è l’esigenza come dice Draghi – afferma Bonanni- la necessità di andare verso un sistema riformato di ammortizzatori. Ora o mai più”. Ma per il numero uno della Uil, Luigi Angeletti, bisogna stare attenti perché “in Italia, un'indennità di disoccupazione generalizzata si tradurrebbe in un incentivo ai licenziamenti. Oggi, invece, bisogna finanziare il mantenimento dei lavoratori nelle imprese”. E più attenzione sulla cassa integrazione chiede anche il presidente di Fiat, Montezemolo, che plaude all’analisi di Draghi . “La relazione -dice- è stata assolutamente lucida e costruttiva e mette impietosamente in luce scelte che in 20 anni non sono state fatte e che a maggior ragione in questo periodo devono essere fatte per il bene del Paese”. Per Montezemolo la fiducia si conquista anche con scelte coraggiose e con misure per aiutare la fasce più deboli “perché le diseguaglianze stanno crescendo e questo non è accettabile”.