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La Champions dice Milan, Firenze espugnata. Bologna salvo, Torino condannato

Kakà e Pato firmano il 2-0 rossonero. I felsinei battono il Catania, granata sconfitti 3-2 a Roma kaka_3105_296

di Mauro Caputi

Kakà e Pato fanno respirare il Milan e arredano a festa l’ultima partita della splendida carriera di Paolo Maldini. A Firenze i rossoneri s’impongono 2-0 con le reti dei brasiliani e si garantiscono un posto nel tabellone principale della Champions proprio a spese dei viola, che invece dovranno cominciare la competizione dai preliminari (pari punti col Genoa, ma miglior classifica avulsa). Spietata la squadra di Ancelotti, alla quale bastava il pari o anche la sconfitta con meno di due gol: lascia il possesso alla Fiorentina, ma non trema più di tanto nelle retrovie. Anzi, al 24’ Flamini scuote l’incrocio dei pali con un bolide dai 20 metri. Il buio fitto per i padroni di casa cala al 55’ quando Gamberini anticipa Inzaghi su un cross dalla fascia, ma consegna involontariamente il pallone a Kakà, appostato per il tap in. La squadra di Prandelli non riesce a reagire e subisce il raddoppio al 76’: lancio di Kakà al bacio per Pato, controllo e Frey non può nulla. La speranza dei tifosi viola finisce qui, ma non la grande sportività dello stadio Franchi che, sulla sostituzione-congedo di Maldini, tributa una lunga standing ovation alla pluriventennale carriera del giocatore del Milan e della Nazionale. La vittoria dei rossoneri vale il terzo posto perché la Juventus supera la Lazio all’Olimpico con una doppietta di Iaquinta, chiude a 74 come i rossoneri ma ha la migliore classifica avulsa. Un addio eccellente anche a Torino. Pavel Nedved, che ha giocato con la fascia di capitano, ha lasciato la squadra bianconera sostituito a 2’ dal termine. I compagni lo hanno abbracciato tutti insieme nell’applauso commosso di tutto il pubblico che ha espresso gratitudine al ceco con cori e striscioni.

Il terzo addio di giornata è stato a San Siro. L’Inter festeggia lo scudetto e saluta Luis Figo, che ha giocato il primo tempo. La partita con l’Atalanta finisce 4-3 per i campioni d’Italia in un’altalena di risultato. Muntari segna al 6’, risponde Doni al 10’. Ibrahimovic riporta avanti l’Inter al 12’, Cigarini al 25’ fissa sul 2-2 il parziale dell’intervallo. Ripresa con l’Atalanta che pregusta la beffa con Doni al 53’. Cambiasso pareggia all’80’, ma è il gol di Ibrahimovic un minuto dopo che manda in visibilio il ‘Meazza’. Non tanto per la vittoria, ma perché consegna allo svedese il titolo di capocannoniere con 25 reti.

L’altro verdetto atteso da questa ultima giornata del campionato 2008-09 riguardava la zona retrocessione. A scendere in Serie B è il Torino, a cui non è riuscito il miracolo (doveva vincere a Roma e sperare che il Bologna non superasse in casa il Catania). Il pomeriggio vive sul filo diretto fra l’Olimpico e il Dall’Ara. Bologna in vantaggio con Mingazzini (sconcertante papera del portiere etneo Acerbis sul tiro da fuori area) al 5’. Risponde il Torino col gol di Vailatti al 9’ (anche qui non impeccabile l’intervento del portiere giallorosso Arthur). Il colpo di testa di Terzi al 26’ dà tranquillità al Bologna e la tranquillità diventa qualcosa di simile alla certezza quando Menez, al 33’, pareggia per la Roma. In apertura di ripresa Morimoto accorcia a Bologna, ma a metà del tempo Di Vaio sigla il suo 24° gol e riporta a due le lunghezze di vantaggio dei felsinei. A distanza il Torino accusa il colpo. Al 74’ bella giocata di Vucinic che porta avanti la Roma. All’83’ rigore per i giallorossi ed espulsione di Franceschini per fallo da ultimo uomo. Dal dischetto va Totti che segna il suo 178° gol in campionato e raggiunge Boniperti nella prestigiosa graduatoria dei marcatori di tutti i tempi. A nulla vale il gol di Vantola all’88’. Il Torino esce sconfitto 3-2, mentre il Bologna festeggia il 3-1 e la permanenza in Serie A.

Poco da dire nelle altre gare. Con la classifica già consolidata il Napoli travolge 3-0 il Chievo chiudendo la pratica in meno di 20’ (Montervino al 4’, Bogliacino al 7’ e Pià al 18’). Divertente il confronto fra Udinese e Cagliari. I friulani dominano il primo tempo con tre reti in 5’ (Asamoah al 10’, Pepe all’11’ e Floro Flores al 15’). Avvio di ripresa con il Cagliari che si fa sotto grazie al rigore di Acquafresca al 10’ (fallo di Zapata sullo stesso attaccante) e al gol di Parola al 12’. Ma passa un solo minuto e Pasquale riporta a 2 i gol di vantaggio dell’Udinese. Poi Quagliarella all’81’ e Ighalo al 90’ arrotondano un tennistico 6-2. Quattro gol equamente distribuiti fra Palermo e Sampdoria. Siciliani al doppio vantaggio con Miccoli e Succi. Blucerchiati al pareggio con Pazzini e Stankevicius. Reggina-Siena termina 1-1 ed è decisa dai gol di Stuani alla fine del primo tempo e di Maccarone a metà ripresa. I calabresi già conoscevano il loro destino di retrocessa. Fato noto anche al Lecce che subisce il Genoa a Marassi. I rossoblù s’impongono 4-1 dopo un primo tempo balbettante (al vantaggio di Jankovic risponde Tiribocchi). La ripresa porta il gol di Criscito, ma soprattutto la doppietta di Milito, che manda in visibilio gli spalti giubilanti al 24° centro del Principe, vicecapocannoniere al pari di Di Vaio, dietro Ibrahimovic.