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Omicidio Meredith, la verità di Amanda

'Ho immaginato sotto pressione'. 'Sono stata maltrattata' amanda_knox_296

"Tutto ciò che ho detto l'ho detto sotto pressione.Ho immaginato tante cose". Così,davanti alla Corte d'Assise di Perugia, Amanda Knox ha giustificato le accuse a Patrick Lumumba, rispondendo all'avvocato del musicista congolese.

"La polizia e il pubblico ministero mi suggerivano la via","anche che Meredith aveva fatto sesso la notte dell'omicidio", ha aggiunto la ragazza, accusata con Raffaele Sollecito di aver ucciso la studentessa inglese."La polizia l'ha picchiata per dire questo?", chiede il difensore. "Sì", risponde Amanda, e poi "una poliziotta mi fece così", dice mimando due leggeri colpi con la mano sulla nuca.

Pantaloni e camicetta chiari. I capelli raccolti. Si è presentata così nell'aula della Corte d'Assise di Perugia, Amanda Knox, accusata,insieme al fidanzato Raffaele Sollecito, dell'omicidio di Meredith Kerchere, avvenuto la notte tra il 1° e il 2 novembre 2007.

Oggi l'americana ha affrontato l'interrogatorio da parte della difesa e dell'accusa. Autorizzata la ripresa televisiva. Presente in aula anche il padre, Kurt: "Vedrete una nuova Amanda, non quella dark angel che è stata descritta finora", ha detto al suo arrivo a Palazzo Giustizia.