Prima gli esorcismi e le presunte guarigioni. Poi l'adesione alla setta Moon, che lo ha portato a infrangere l'obbligo del celibato. Quindi l'ordinazione clandestina di quattro vescovi, e la conseguente scomunica 'latae sententiae' (nel 2006).
La parabola di Emmanuel Milingo, ex arcivescovo di Lusaka, si è mantenuta sempre sul territorio di confine per quanto riguarda la legittimità ecclesiastica dei comportamenti, in un alternarsi di clamorosi deragliamenti, apparenti ritorni all'ovile e nuovi atti di aperta ribellione.
Milingo, nato il 13 giugno 1930 a Mnukwa, distretto di Chinata (Zambia), vescovo dal 1° agosto 1969 - allora era il più giovane di tutta l'Africa - cominciò ad acquisire fama di esorcista e guaritore a partire dagli anni '70, celebrando riti con grande partecipazione di seguaci. Nell'agosto '83 rinunciò all'arcidiocesi di Lusaka perché chiamato a Roma (al Pontificio Consiglio per i Migranti) da Giovanni Paolo II, anche a causa dei metodi 'non convenzionali' di guarigione e perché stava conducendo esorcismi al di fuori dell'autorita' della Chiesa. Anche in Italia, comunque, Milingo fece varie apparizioni in tv e radio, continuando a presiedere messe di guarigione che attraevano migliaia di persone.
Non mancò, nel 1996, l'incisione del suo primo cd intitolato 'Gubudu Gubudu', con la partecipazione al Festival di Sanremo assieme a Piero Chiambretti. Nel 1998 Milingo diresse come co-regista perfino un cartoon autobiografico, con le musiche di Lucio Dalla arrangiate da Ron.
Ma fu l'avvicinamento, nel 2001, al reverendo Sun Myung Moon, fondatore della chiesa dell'unificazione, a determinare la rottura con l'autorità ecclesiastica: il 27 maggio, all'età' di 71 anni, l'arcivescovo sposò all'Hilton di New York l'agopunturista coreana Maria Sung, di 43, in un matrimonio collettivo officiato dallo stesso Moon. All'epoca, tra l'altro, Milingo non risparmiava critiche alla Chiesa cattolica per la sua intransigenza sul tema del celibato ecclesiastico: «relazioni clandestine e matrimoni - dichiarò -, figli illegittimi, omosessualità rampante e sesso illecito hanno infestato il sacerdozio al punto che la Commissione Onu per i diritti umani ha investigato la Chiesa per abusi sessuali».
Durò poco, all'epoca, la plateale insubordinazione e l'abbandono, di fatto, della Chiesa. Il 7 agosto dello stesso anno Milingo incontrò papa Wojtyla e venne convinto a lasciare la moglie e rientrare nella Chiesa cattolica. Fu mediatore del suo riavvicinamento, per mandato dello stesso Pontefice, il cardinal Tarcisio Bertone, oggi segretario di Stato e allora numero due della Congregazione per la dottrina della fede, che era presieduta dal cardinale Joseph Ratzinger. «Io in questo momento - scrisse formalmente Milingo a Giovanni Paolo II l'11 agosto 2001, facendo nuovi voti di fedeltà e obbedienza - ri-impegno la mia vita nella Chiesa cattolica con tutto il cuore, rinuncio alla mia convivenza con Maria Sung e ai miei rapporti con il rev. Moon e la Federazione di Famiglie per la pace mondiale».
Affidato alle 'cure' dei Focolarini, l'arcivescovo ribelle trascorse un anno di preghiera, penitenza e meditazione in Argentina, in una delle cittadelle del Movimento dei Focolari, in località O'Higgins. Quindi fu tenuto in una casa di campagna a Zagarolo, a pochi km da Roma, dove gli fu concesso di ricominciare a dire messa e fare guarigioni. Per lungo periodo su di lui calò il silenzio, anche se in Vaticano non cessavano i timori su sue nuove iniziative, mentre destava sospetto il fatto che Maria Sung si fosse stabilita in Zambia, ospite di un fratello dello stesso Milingo.
Il tutto fino al nuovo, fragoroso exploit. A maggio del 2006 l'arcivescovo si sottrae alla sorveglianza, fa perdere le sue tracce: ricompare a sorpresa a Washington il 12 luglio in una conferenza stampa, rivelando di essere tornato a fianco della moglie, di avere di nuovo incontrato il reverendo Moon, e continuando a perorare la causa del matrimonio per il clero cattolico.
Ben presto, pur con tutte le cautele del caso, si muove la gerarchia vaticana: il cardinale Giovanni Battista Re invita Milingo a scrivere una lettera di pentimento al Papa per evitare di incorrere nella sospensione 'a divinis'. Ma il 24 settembre l'arcivescovo ribelle ordina vescovi quattro sacerdoti statunitensi sposati e appartenenti all'associazione da lui fondata, 'Married Priests Now'. La Santa Sede ha ovviamente disconosciuto quell'ordinazione, con la conseguente scomunica di Milingo e dei quattro sacerdoti, come previsto dal Canone 1382 del Codice di Diritto canonico.
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