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17 giugno

Nasce Igor Stravinsky, la statua della libertà arriva a New York, si alza in volo il primo dirigibile italiano, muore Gianfranco Ferrè

«Il principio è il caos, la fine è semplicità» diceva Maurits Comelis Escher, l'artista che più precorse la realtà virtuale dei computer. Anche se di se stesso scriveva: «Non sono un artista, ma un artigiano, un grafico anima e corpo ossessionato dai contrasti e dalla ricerca dell'ordine, dal rapporto che lega la realtà e la sua rappresentazione, lo spazio e il tempo, il finito e l'infinito».

Escher nasce il 17 giugno del 1898 a Leeuwarden, in Olanda. Nel settembre del 1919 si trasferisce ad Haarlem per diventare architetto, ma nel 1921 trascorre le vacanze in Italia, ne rimane affascinato e decide di trasferirvisi. Qui incontrerà Jetta Umiker che diventerà sua moglie. In un viaggio a Granada è profondamente impressionato dalla ricchezza ornamentale e dalla decorazione geometrica dei mosaici dell'Alhambra.

Figlio di un ingegnere che era stato a lungo in Giappone, il giovanissimo Escher era predestinato a convivere con infrastrutture grafiche e logiche assai diverse da quelle occidentali: fu affascinato soprattutto da una serie di xilografie riportate dal padre e dalle tradizionali capacità artistiche giapponesi di rendere la pluridimensionalità con giuochi illusori di superfici rigorosamente piane.

Illusione e allusione, spazialità geometrica sublimata nel fantastico sono i principali ingredienti delle opere di Escher: per celebrarne il centenario nell'era dell'elettronica nulla poteva essere dunque più indicato della mostra multimediale e interattiva allestita al Kunsthal di Rotterdam.

Anello di congiunzione fra la piu' moderna grafica computerizzata e il classicismo architettonico più esuberante rappresentato dalle inquietanti strutture di Giambattista Piranesi, Escher fu a lungo in Italia.

Nel 1937 tornò in Olanda, dove però fu considerato un artista troppo intellettuale ed elusivo: né architetto né pittore, né matematico né decoratore, non appartenne mai ad alcuna specifica 'scuola'. Alla sua popolarità diedero un contributo decisivo gli editori americani e giapponesi che ne utilizzarono le opere per alcune copertine e illustrazioni di volumi di divulgazione scientifica.

Assurto a simbolo di relatività e disorientamenti sempre più nuovi ed enigmatici, Escher cominciò poi a conoscere i primi successi della critica e del pubblico, che videro in lui anche un padre delle immagini psichedeliche.

Muore il 27 marzo del 1972 in Olanda, poco prima che l'ambiguità multidimensionale delle strutture delineate nelle sue opere lo rendesse popolarissimo fra la generazione hippie.



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Il 17 giugno nella storia

1882: Nasce Igor Stravinsky 1885: La statua della libertà arriva a New York 1905: Si alza in volo il primo dirigibile italiano 2007: Muore Gianfranco Ferrè

 

 

 

Pagina realizzata in collaborazione con Rai Teche.