Il Consiglio dei Guardiani ammette che effettivamente in 50 distretti su un totale di 366 in tutto il Paese i voti nelle elezioni presidenziali del 12 giugno sono risultati essere più dei votanti, ma ribadisce che ciò "non può portare a un cambiamento dei risultati" finali favorevoli al presidente uscente Ahmadinejad. La stima - dice il portavoce Katkhodai - è di 3 milioni di voti in più. In Iran, gli elettori non sono obbligati a votare in un determinato seggio. Secondo i dati ufficiali, Ahmadinejad ha vinto con circa 11 milioni in più sul candidato moderato Mousavi.
FRATTINI: "IRAN RISPONDA OGGI SUL G8"
Il ministro degli Esteri Franco Frattini aspetta entro oggi una risposta dell'Iran all'invito di partecipare al G8 di Trieste, che si apre giovedì. "Oggi è lunedì" - ha detto Frattini -, "quindi se non c'è una risposta l'invito si ritiene declinato. Noi siamo la presidenza del G8, e non possiamo tenere la mano tesa più di tanto". "In un momento del genere - ha aggiunto il titotolare della Farnesina - non sappiamo che tipo di contributo potrebbe dare l' Iran alla nostra discussione. E' questione di concretezza e pragmatismo".
Secondo la tv di Stato iraniana,10 persone sono morte e altre 100 sono rimaste ferite nelle manifestazioni degenerate in scontri con la polizia. La tv ha aggiunto che i manifestanti, definiti "terroristi", hanno incendiato due stazioni di rifornimento ed un posto di polizia. Dai video dei blogger emergono immagini da guerra civile, con decine di morti. La radio di Stato, che cita fonti di Polizia, parla di 457 manifestanti arrestati sabato sera a Teheran. E, secondo l'agenzia Fars, sono 40 gli agenti rimasti feriti e 34 gli edifici governativi danneggiati.
Intanto, Faezeh Rafsanjani, figlia dell'ex presidente iraniano e figura di spicco dell'opposizione, è stata rilasciata. Ne dà notizia l'emittente iraniana Press Tv. Era stata arrestata a Teheran. La televisione di Stato iraniana ha riferito che è stato arrestato un numero imprecisato di mujaheddin, con l'accusa di attività terroristiche, provenienti dall'estero con lo scopo di rovesciare il regime. Secondo l'organizzazione Reporters sans frontières, nell'ultima settimana sono stati arrestati 23 giornalisti. Espulso il corrispondente della Bbc e chiusa la sede della Tv satellitare Al Arabiya.
IRAN, ULTIMATUM CAPO POLIZIA A MOUSAVI
Il capo della polizia iraniana, in una lettera pubblicata oggi sui giornali,ha lanciato un duro monito al candidato sconfitto alle presidenziali del 12 giugno, Mousavi, avvertendo che verrà contrastato con la massima energia ogni tentativo di creare incidenti. La lettera è stata pubblicata dopo gli scontri di ieri, che secondo alcune fonti, hanno causato decine di morti. "La polizia - si legge nel documento -, in linea con il suo dovere di mantenere l'ordine e la sicurezza, impedirà con la forza ogni atto illecito". L'ex candidato alle presidenziali iraniane Mousavi ha sostenuto che sono legittime le proteste popolari "contro le frodi e le bugie". In un comunicato diffuso sul suo sito web, Mousavi afferma che il popolo iraniano "ha il diritto di protestare". Quindi la condanna per "gli arresti di massa" dei suoi sostenitori effettuati dalle forze di sicurezza durante le proteste. "Oggi il Paese è in lutto per quelli che sono stati uccisi nelle proteste, vi chiedo di restare calmi". "Nella vostra protesta dimostrate autocontrollo", ri- leva Mousavi. Poi un appello alle forze di sicurezza: "Mi aspetto che le forze armate evitino danni irreversibili".
KHATAMI: PERICOLOSO VIETARE I RADUNI
L'ex presidente iraniano, il moderato Khatami, ha ammonito sulle "pericolose conseguenze" che potrebbero derivare dal divieto di manifestare,imposto dalle autorità ai sostenitori del candidato sconfitto alle presidenziali, Mousavi. Khatami ha detto che "l'immediato rilascio" degli arrestati durante le proteste può aiutare a calmare la situazione. L'ex presidente ha poi osservato che attribuire le proteste in Iran a "un complotto di stranieri" è "segno di una falsa politica".
NEDA, IL SIMBOLO DELLA RIVOLTA IRANIANA
Le immagini della sua morte hanno fatto il giro del mondo. Un video, che è riuscito a passare le maglie della censura, mostra una ragazza sanguinante mentre viene soccorsa. Secondo vari siti internet, la ragazza si chiamava Neda. Fonti dell'opposizione riferiscono che la giovane è stata uccisa negli scontri di Teheran con le forze di sicurezza. La strada dove è morta, via Amirabad, è stata già ribattezzata via Neda.