Economia


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Ocse: Italia, recessione forte nel 2009

Taglia ancora stime Pil, calo del 5,5% carrello_spesa_296

I Paesi avanzati sono riusciti ad evitare il peggio, ma la ripresa sarà debole. E' l'analisi dell'Ocse che spiega: "I Paesi stanno per toccare il fondo della crisi, dopo la peggiore recessione da 60 anni a questa parte". Tuttavia, la ripresa sarà "debole e fragile" e "il danno economico e sociale causato sarà di lunga durata".

Nel 2009 il Pil dei Paesi Ocse calerà del 4,1%, con una crescita dello 0,7% nel 2010: si tratta di un miglioramento rispetto alle previsioni di marzo. L'ente parigino stima, inoltre, una contrazione del Pil mondiale pari al 2,2% per quest'anno, a cui seguirà una ripresa del 2,3% nel 2010.

Peggiorano le stime dell'Ocse sull'Italia: quest'anno il Pil calerà del 5,5%, con una lieve ripresa (+0,4%) nel 2010.

"La recessione molto forte -spiega l'Ocse- continuerà nel 2009, con un piccolo rialzo nel 2010". Intanto, cresce il rapporto deficit/Pil, che passa dal 2,7% del 2008 al 5,3% nel 2009 e al 5,8% nel 2010.

In aumento la disoccupazione che salirà dall'8,4% di quest'anno al 10,2% nel 2010. In caduta l'export a causa anche della debole competitività italiana.

"Alcuni indicatori iniziano ad evidennziare una decelerazione della crisi", ma "quando la corsa riprenderà l'Italia rischia di rimanere indietro". Lo ha detto il presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli, nella sua relazione all'assemblea annuale.

Per Sangalli, quest'anno l'occupazione si ridurrà del 2% e i consumi delle famiglie diminuiranno dell'1,5%. Pesante l'impatto sui conti pubblici, con il rapporto debito-Pil che arriverà al 114% e la pressione fiscale che si attesterà intorno al 43,5% del Pil. Occorre secondo la Confcommercio avviare le riforme, ridurre le tasse e spingere con le liberalizzazioni.