TRANSFORMERS - LA VENDETTA DEL CADUTO

di Sandro Calice

TRANSFORMERS – LA VENDETTA DEL CADUTO

di Michael Bay, Usa 2009 (Universal Pictures) Shia LaBeouf, Megan Fox, John Turturro, Rainn Wilson, Josh Duhamel, Tyrese Gibson, Isabel Lucas, Matthew Marsden, Ramon Rodriguez.

Di alieni mutaforma che vogliono conquistare e magari distruggere la Terra è piena la fantascienza, dal cinema ai fumetti. I Transformers, nati come giocattolo, poi cartone animato e quindi fumetto agli inizi degli anni ’80, vengono dal pianeta Cybertron, costituito di cybertronium, metallo con proprietà simili al carbonio. E hanno una doppia forma, quella di robot umanoidi e quella mimetica di macchine (da uno stereo a un aereo). Due sono le razze principali, i pacifici Autobots e i violenti Decepticons, che a causa dell’esaurimento di energia vitale sul loro pianeta, 4 milioni di anni fa hanno spostato la loro battaglia sulla Terra. Fin qui, brevemente, le origini. Nel primo “Transformers” abbiamo visto la battaglia finale tra le due razze, col giovane umano Sam Witwicky che ha aiutato il capo degli Autobots, Optimus Prime, a sconfiggere il malvagio Megatron. Ma i Decepticons non sono finiti.

Sam (LaBeouf) sta per partire per il college e deve separarsi, oltre che dai genitori, da Mikaela (Fox) e da Bumblebee, l’Autobot rimasto a proteggerlo. Gli altri Autobots, che hanno deciso di restare sulla Terra per scovare gli ultimi Decepticons, collaborano stabilmente con l’esercito e con la nuova agenzia specializzata Nest, avversata da un ottuso Consulente per la sicurezza nazionale. I Decepticons, intanto, affamati di energia, seguono gli ordini del Caduto, il primo e più potente della nuova razza cresciuta sulla Terra, che dall’alba dei tempi aspetta l’occasione per recuperare la Matrice, la chiave che riattiverà la gigantesca macchina che distruggerà la vita sul nostro pianeta. Ancora una volta, inconsapevolmente, Sam sarà fondamentale nella lotta tra bene e male. Toccherà agli Autobots, al Nest e perfino al redivivo capo del Settore 7, l’Agente Simmons (Turturro), proteggerlo, se vorranno salvare l’umanità.

Micahel Bay, esperto di blockbuster e di cinema catastrofico, ebbro del successo del primo “Transformers”, riprende il giocattolo in mano ed esagera. E’ tutto “troppo” questo film. Troppo lungo, innanzitutto. Troppo sbilanciato verso un pubblico adolescenziale, con l’inevitabile “umorismo” da college. Troppo caotico, con 46 robot invece dei 14 del primo episodio e una serie di battaglie incredibili ma spesso indecifrabili. Che presuppone uno spettatore troppo ingenuo, quando gli umani fatti di carne e ossa a volte sopportano gli stessi tremendi colpi delle creature di metallo. Finanche troppo USA-centrico: nell’idea originale le macchine erano di varie marche, anche orientali ed europee (Bumblebee, ad esempio, era un Maggiolino giallo), qui, per contratto, solo General Motors; per non parlare della “leggerezza” tutta americana con cui nel film vengono distrutte opere d’arte millenarie. Il tutto, ovviamente, confezionato benissimo, in un’ipertrofia di effetti, immagini e rumori quasi ipnotici. Quanto agli attori, giganteggia il gigione Turturro, LaBeouf è un eroe troppo spaurito per essere convincente e Megan Fox ha un personaggio quasi inutile, ma è di una bellezza – lei sì – aliena. Dettagli. Il troppo di questi tempi piace e siamo facili profeti a prevedere un successo al botteghino.