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6 luglio

Il dollaro è la valuta degli Usa, primo record dei 100 metri maschili, esce 'C'era una volta in America' di Sergio Leone, Federer 1° svizzero a vincere Wimbledon

'L'ultima cosa che invecchia in un uomo è il cuore. E il segreto di un lungo matrimonio è rispettare due regole: primo, non parlare troppo se sei un uomo; secondo, sapere che una moglie felice significa una vita felice''. Storia, in breve, di Sylvester Stallone.

Nasce nel 1946 in una famiglia di emigrati siciliani a Brooklyn. Sono gli anni in cui comincia, secondo i demografi, la generazione del baby-boom, 78 milioni di americani cresciuti nel mito dell'eterna giovinezza. Soprannominato Sly, a cinque anni si trasferisce nel Maryland con i genitori e poi, dopo il loro divorzio, a Philadelphia insieme alla madre e al suo nuovo marito. La sua avventura comincia nel 1975 quando alla tv vede Muhammad Alì battere Chuck Wepner, soprannominato '' the Bayonne bleeder'', ovvero il ''massacratore di Bayonne''. Wepner, lo sconosciuto, riesce a resistere per 15 round, e Stallone, affascinato dal suo coraggio, scrive la vicenda del pugile giunto dal nulla a combattere per un titolo mondiale. Lo trasforma in fantasia eroica di Hollywood col trionfo di ''Rocky balboa''. Il debutto da attore è di questi anni.

Esordisce con un film porno, The Italian Stallion, per le sue doti fisiche, seguono comparsate in film di Woody Allen e Alan Pakula. Fa il buttafuori, il pulitore di gabbie di leoni in uno zoo e il bigliettaio in un teatro, mentre continua a scrivere sceneggiature fino al giorno in cui la penna partorisce Rocky Balboa. Stallone sale sul ring e lui e il pugile più conosciuto della storia del cinema, simbolo del sogno americano, diventano un'unica persona. Diventa il divo più popolare del mondo e scala il successo nella Hollywood reaganiana degli anni Ottanta, lanciando la saga cinematografica di Rocky (1976-2006). La dirige personalmente (tranne il quinto capitolo), rimanendo però prigioniero di quel personaggio e di ruoli legati unicamente ai muscoli. Rocky e poi Rambo, altro eroe campione di incassi in cui incapperà nel 1982. La storia di questo reduce del Vietnam malinconico e deluso, che, vessato dai soprusi e dagli abusi dello sceriffo di una cittadina di montagna, esplode in tutta la sua furia omicida contro chi tenta di soccomberlo, dà luogo alla seconda saga della sua carriera che durerà fino al 2008. Da regista firma Staying alive, il sequel della Febbre del Sabato sera, da attore rifiuta ruoli in film come Beverly Hills Cop e Die Hard; divorzia dalla prima moglie (dalla quale ha avuto due figli) per risposarsi con Brigitte Nielsen, matrimonio che dura due soli anni, si dà a commedie come Oscar – Un fidanzato per due figlie e Fermati, o mamma spara. Non abbandona mai, però, i film d’azione, i ruoli da macho buono e giusto: gli anni ’90 lo vedono in Cliffhanger, Demolition Man, Lo specialista, Assassins , Daylight – Trappola nel tunnel, Cop Land.

Nel 1997, il terzo e ultimo matrimonio (sposa la modella Jennifer Flavin dalla quale ha tre bambine) e l’imprenditoria con la catena di ristoranti «Planet Hollywood», lanciata insieme agli amici Bruce Willis e Arnold Schwarzenegger. Plurivincitore di Razzie Award come peggior attore, tra il 2000 e il 2006 è al cinema con La vendetta di Carter, Driven, e di nuovo Rocky Balboa, metafora della vita con l’individuo che lotta contro una collettività codarda, violenta e carica di pregiudizio e che a sua volta si rende disumano e animale per vincerla.

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Il 6 luglio nella storia

1785: Il dollaro è scelto come valuta degli Usa 1912: Stabilito il primo record dei 100 metri maschili 1984: Esce C'era una volta in America di Sergio Leone 2003: Roger Federer è il 1° svizzero a vincere Wimbledon

 

 

 

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