"Dico che riscriverei 'Gomorra', ma dentro di me non sono così sicuro che lo rifarei", visto quello che è successo dopo. Lo ha detto il giornalista e scrittore Roberto Saviano, nel corso di un'intervista a 'Radio Anch'io'. A un ascoltatore che gli aveva chiesto se si fosse pentito di aver scritto 'Gomorra', Saviano ha risposto spiegando che "se avessi saputo quello che sarebbe successo dopo, non so se l'avrei scritto. So che è una risposta contraddittoria, ma è la più onesta che posso dare".
"Il mio sogno- racconta- era quello di fare lo scrittore, ora tutto è cambiato". La scrittura per Saviano è "resistenza ed esistenza, specie nella condizione in cui vivo. Ho solo quella per parlare con il mio pubblico".
Da 3 anni il giornalista vive sotto scorta per le minacce di morte di cui è fatto oggetto da parte delle organizzazioni criminali, "una condizione di solitudine, dove gli altri intorno a te spariscono e si esce solo per lavorare. Ma è una condizione che condivido con molti, visto che l'Italia è seconda solo alla Colombia per numero di persone che vivono sotto scorta".