di Luca Garosi
Da tutti è ricordata come l'altra metà di Fred Astaire: alcuni dei film girati insieme a lui negli anni Trenta - l'età d'oro del musical - rimangono infatti tra le cose più brillanti, sontuose ed eleganti prodotte da Hollywood.
Ginger Rogers, la bionda spumeggiante dagli occhi verdi, era però arrivata alla Mecca del cinema con anni di carriera alle spalle, rigidamente programmata da una madre-manager e con un talento naturale di ballerina e cantante: si vantava di non aver mai preso lezioni di danza, perlomeno ufficialmente. Questo enorme talento si tradusse in 63 film, fra cui dieci commedie musicali con Fred Astaire, e un Oscar vinto - da sola - nel 1940 con ''Kitty Foyle ragazza innamorata''.
Nata il 16 luglio 1911 a Independence nel Missouri, Virginia K. McMath (questo il suo vero nome all’anagrafe) a cinque anni compare nelle prime pubblicità e a sei comincia a viaggiare tra la California e New York insieme alla madre, diventata sceneggiatrice della Fox. Il suo vero e proprio debutto professionale come ballerina avviene a 14 anni, nel Texas, sempre a seguito della madre che lavorava come critico teatrale. Gli anni seguenti sono quelli della definitiva formazione, del primo matrimonio (con Jack Pepper nel '28, col quale forma il duo Ginger e Pepper) prima dell'anno di svolta, il '29. In quell'anno approda al primo importante musical, ''Top speed'' e inizia la carriera nel cinema in ruoli minori.
Nel 1931 Ginger arriva ad Hollywood. E' qui che si forma la coppia magica del musical: l'epoca d'oro della coppia è tra il 1934 e il 1940. Le vette artistiche e il posto sicuro nell' immaginario collettivo sono garantiti a Ginger Rogers dai film in coppia con Astaire e, ancor di piu', dai cinque in cui i due si fecero dirigere da Mark Sandrich. Primo fra tutti un capolavoro del genere ''Cappello a cilindro'' (1935) che poteva contare sulle canzoni di Irving Berlin e le coreografie di Herness Pan e dello stesso Fred Astaire. Sono in questo film i numeri indimenticabili del duetto come ''The piccolino'', al ritmo della tarantella, e il celeberrimo ''Cheek to cheek''.
Eleganza, grazia, leggerezza, fluidità e sincronismo perfetto sono i segreti dell'unione perfetta Rogers-Astaire. Del suo partner Ginger diceva: «E' il più grande ballerino di tutti i tempi. Se avesse ballato con una scopa anziche' con me tutti avrebbero applaudito anche la scopa».
Con Astaire gira altri film come ''Follie d' inverno'' di George Stevens (1936), ''Cerco il mio amore'' di Sandrich con musiche di Cole Porter (1934), ''Voglio danzare con te'' (1937) ancora di Sandrich con musiche dei fratelli Gershwin.
Negli anni '40 e '50 Ginger si dedica prevalentemente alla commedia leggera con film tra i quali ''Frutto proibito'' (1942) diretto da Billy Wilder, e ''La setta dei tre K'' (1951) con la regia di Stuart Heisler. Pellicole non indimenticabili, ma che le permettono di continuare a essere una stella fino a tutti gli anni Cinquanta e soprattutto a vincere l'Oscar del 1940 col pur anonimo ''Kitty Foyle ragazza innamorata''.
Nel 1965 Ginger Rogers è protagonista di un clamoroso ritorno a Brodway con la parte principale nel musical ''Hello Dolly!'', che segna l'addio ufficiale alle scene. Torna però sul palcoscenico con spettacoli e recital e con tournee' internazionali. Nel 1973 è in Italia, alla ''Bussola'' di Viareggio.
Il numero dei mariti, intanto, è salito a cinque ma, secondo quanto lei stessa scrisse nella sua autobiografia pubblicata nel 1991, ''Ginger: my story'', molti altri furono gli uomini della sua vita: da George Gershwin a Cary Grant, da Jimmy Stewart a Rudy Vallee, da Mervyn le Roy al magnate Howard Hughes.
La sua bellezza di bionda semplice e discreta, l'aria onesta e ingenua ne fecero l'esempio della ragazza della porta accanto, talmente legata a questa immagine che, quando per l'età' i ruoli di ingenua non le si adattarono più, la sua carriera iniziò a declinare.
Muore nel 1995, dopo aver passato gli ultimi dieci anni della sua vita su una sedia a rotelle per un ictus. questo non aveva diradato le apparizioni mondane della Rogers, che partecipava volentieri a prime cinematografiche e teatrali. Nel 1993 aveva partecipato ad una insolita foto di gruppo con decine di altre attrici vincitrici, come lei, di un premio Oscar.
Ginger Rogers possedeva un grande ranch nell' Oregon (200 ettari) e una casa a Palm Spring. Negli ultimi anni aveva preferito abitare nel lussuoso 'ghetto' miliardario di Rancho Mirage, nella California del Sud.
Il 16 luglio nella storia
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1872: Nasce Roald Amundsen | 1964: Nasce Miguel Indurain | 1968: Muore Tina Pica | 1989: Muore Herbert von Karajan |
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