Venezia 66, grandi nomi e quattro italiani

Presentata l'edizione 2009, dal 2 al 12 settembre al Lido

“E’ la selezione più sorprendente che la Mostra abbia offerto negli ultimi anni”. Parola del direttore della 66ma Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia, Marco Muller, alla conferenza stampa di presentazione della kermesse, che si svolgerà al Lido di Venezia dal 2 al 12 settembre 2009. Conferenza che è stata movimentata dalla protesta del cinema italiano, riunito sotto la sigla Movimento emergenza cultura, spettacolo, lavoro, contro i tagli al Fus (Fondo unico per lo spettacolo).

Venezia 66, gli italiani. Sono 23 (più uno a sorpresa) i film in gara in questa edizione, quattro dei quali italiani. Si tratta di “Baaria” di Giuseppe Tornatore, il film che aprirà la Mostra, l'affresco di una famiglia siciliana dagli anni ’30 agli anni ’70, con Monica Bellucci, Raoul Bova, Enrico Lo Verso e molti altri; “Il grande sogno” di Michele Placido, sul periodo del ’68, con Riccardo Scamarcio, Jasmine Trinca e Luca Argentero; “Lo spazio bianco” di Francesca Comencini, tratto dall’omonimo romanzo di Valeria Parrella, sull’attesa di una neo madre che la figlia esca dall’incubatrice, con Margherita Buy; “La doppia ora” di Giuseppe Capotondi, un horror psicologico di un esordiente che Muller ha voluto fortemente, con Filippo Timi e Ksenia Rappoport.

Gli altri film in concorso. Venezia 66 offre, però, molti altri motivi di interesse. Ci sono, tra gli altri, “Soul Kitchen” di Fatih Akin, lo stilista Tom Ford con “A single man”, Werner Herzog con “Bad lieutenant: port of call New Orleans”, “The road” di John Hillcoat, con Charlize Theron e Viggo Mortensen, Michael Moore con “Capitalism: a love story”, George Romero con “Survival of the dead” e Todd Solondz con “Life during wartime”.

La giuria. Sarà il regista due volte Leone d’oro Ang Lee a presiedere la giuria di Venezia 66, composta dall’attrice francese Sandrine Bonnaire, dalla regista italiana Liliana Cavani, dal regista statunitense Joe Dante, dal regista e sceneggiatore indiano Anurag Kashyap e dal cantautore, scrittore e regista italiano Luciano Ligabue.

Fuori concorso. Ricco anche il programma della sezione non competitiva della mostra, con molti dei divi più attesi. “The men who stare at goats” di Grant Heslov schiera George Clooney, Ewan McGregor, Jeff Bridges e Kevin Spacey. In “Brooklin’s finest (new version)” di Antoine Fuqua ci sono Richard Gere, Don Cheadle, Ethan Hawke, Wesley Snipes ed Ellen Barkin. Da segnalare, poi, “The informant!” di Steven Soderbergh, “South of the border”, documentario di Oliver Stone, “Napoli Napoli Napoli” di Abel Ferrara e “The Hole” di Joe Dante.

La protesta. Sergio Castellitto e Carlo Verdone sono stati i due volti del nostro cinema in prima fila per protestare contro i tagli al Fondo unico per lo spettacolo. Anche se il governo ha assicurato che il Fondo verrà ripristinato per decreto. Nell’attesa, la protesta non si è fermata. Lungo l’elenco dei divi presenti: Sabrina Ferilli, Pierfrancesco Favino, Valerio Mastandrea, Veronica Pivetti, Alessandro Haber, Giorgio Pasotti, Stefano Accorsi, Claudio Santamaria, Cristina Comencini, Kuigi Lo Cascio, Mimmo Calopresti, Laura Morante, Sabrina Impacciatore, Citto Maselli. C’erano anche i deputati Giuseppe Giulietti e Luca Barbareschi, opposti schieramenti politici, stessa battaglia. Castellitto ha letto un comunicato con i dati sui fondi pubblici per il cinema in Europa: abissale la differenza tra, ad esempio, la Francia, con 513 milioni di euro, e l’Italia con 11.446 milioni. Verdone, poi, ha lanciato un allarme:”Attenzione, rischiamo di perdere oltre 300 sale cinematografiche, e con loro un pubblico medio urbano”. L’appuntamento, ora, è al Lido di Venezia.