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13 agosto

Nasce Giovanni Agnelli senior, prima del cartone animato Bambi, muore Alberto Lupo, primo oro del nuoto femminile italiano castro296

di Luca Garosi

Fidel Castro, il gigante dalla lunga barba e dall'oratoria instancabile, per alcuni è un leader anti-imperialista che per quasi mezzo secolo ha tenuto testa agli Stati Uniti, per altri è soltanto un ottuso dittatore che opprime il suo popolo.
La provincia di Holguin, nella parte orientale di Cuba, ha un peso storico nella vita dell'ex presidente cubano: il 13 agosto 1926 lo ha visto nascere e nel luglio del 2006 lo ha visto parlare per l'ultima volta in pubblico. 

Negli ultimi 50 anni il 'Lider Maximo', che orgogliosamente ricorda sempre di essere scampato «ad oltre 600 attentati», ha superato, con una forza che fa invidia anche ai suoi peggiori nemici, la più temibile crisi internazionale del dopoguerra, quella dei missili a Cuba del 1961, il durissimo blocco commerciale ultraquarantennale imposto dagli Stati Uniti ed il crollo dell'Unione sovietica, sua principale alleata e sostenitrice economica.

Nato nel villaggio di Biran, Castro è il terzo di sette fratelli, figli di un immigrato spagnolo divenuto proprietario terriero. Insieme a Raul, di cinque anni più giovane di lui, fu educato dai gesuiti, e nel 1945 si iscrisse alla facoltà di Giurisprudenza dell'Avana, dove si laureò sei anni dopo.

Il giovane Castro mostrò subito una grande capacità oratoria, quella stessa che nei 47 anni di governo lo renderanno famoso per i suoi interminabili discorsi. In quegli anni Cuba era solo una piccola isola dei Caraibi, soggetta agli Stati Uniti che ne monopolizzavano gli scambi commerciali e che permettevano l' esistenza di casinò e postriboli, spesso gestiti dalla mafia.

Durante gli anni universitari, Castro militò nel Partito ortodosso, da lui fondato con Eduardo Chibas e del quale assunse la guida nel 1950. Il suo progetto di presentarsi alle elezioni del giugno 1952 naufragò in seguito al colpo di Stato messo in atto dal caporale (poi autonominatosi colonnello) Fulgencio Batista, che, con l'appoggio degli Usa, ignorò i risultati elettorali e instaurò a Cuba un governo autoritario. Il giovane avvocato reagì denunciando quel governo cubano in tribunale per violazione della Costituzione, ma la sua iniziativa fu respinta.

Nel frattempo, intorno al 1951, sposò Mirta Diaz Balart, una studentessa di filosofia dalla quale già aveva avuto un figlio, 'Fidelito'. Il futuro 'lider maximo' cubano divorzierà dalla Diaz nel 1955 e si risposerà con Daria Soto del Valle, da cui ha avuto un numero imprecisato di figli (alcuni dicono sette, ma la cifra varia a seconda dei biografi), mantenendo comunque sempre il più stretto riserbo sulla sua famiglia e sulla vita privata.

Nel tentativo di rovesciare la dittatura di Batista, il 26 luglio 1953 guidò un gruppo di rivoltosi nell'attacco alla caserma Moncada, nella provincia di Oriente. L'esito dell'operazione fu disastroso: la metà degli insorti (circa 80 persone) furono uccisi e lo stesso Castro fu arrestato, processato e condannato a 15 anni di carcere. In tribunale si difese da solo con un'arringa, divenuta poi famosa per la frase «la storia mi assolverà», che si trasformò nel suo primo documento programmatico.

Nel 1955 Castro fu liberato grazie ad un'amnistia e, con altri dissidenti, andò in esilio in Messico, dove conobbe Ernesto 'Che' Guevara, con il quale organizzò il rientro a Cuba di un gruppo di 82 uomini. Il Granma, il peschereccio sul quale viaggiavano, giunse nell'isola il 2 dicembre 1956, ma fu individuato, e il gruppo fu nuovamente attaccato dalle forze governative.

I sopravvissuti, guidati da Castro e da Guevara, si rifugiarono sulle montagne della Sierra Maestra, dove organizzarono una lunga resistenza, guadagnandosi l'appoggio della popolazione contadina, e costruendo un progetto rivoluzionario che all'inizio del 1959 portò al rovesciamento di Batista e alla presa del potere.

Castro diventa nel 1959 primo ministro e poi nel 1976 Capo dello Stato: non ha mai abbandonato il Palazzo della Rivoluzione, sede del governo cubano, fino all'improvvisa decisione, il 31 luglio 2006, di delegare transitoriamente il potere per «varie settimane» al fratello Raul.

Da allora è impegnato in un inedito ruolo di editorialista, resta il «massimo leader storico della rivoluzione cubana», oltre che il primo segretario del Partito comunista cubano (Pcc). Il fratello Raul, 77 anni, presidente da febbraio 2008, è il «leader continuatore dell'opera rivoluzionaria».

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Il 13 agosto nella storia

1866: Nasce Giovanni Agnelli senior 1942: Prima del cartone animato Bambi, di Walt Disney 1984: Muore Alberto Lupo 2008: Alle Olimpiadi di Pechino, Federica Pellegrini vince la prima medaglia d'oro del nuoto femminile italiano

 

 

 

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