IL CATTIVO TENENTE

di Sandro Calice

BAD LIEUTENANT: PORT OF CALL NEW ORLEANS

di Werner Herzog, Usa 2008 (Andrea Leone Films)
Nicolas Cage, Eva Mendes, Val Kilmer, Michael Shannon, Jennifer Coolidge, Fairuza Balk

Herzog ci tiene a sottolineare che il suo film, a dispetto del titolo (“Il cattivo tenente”) non è un remake del film del 1992 di Abel Ferrara con Harvey Keitel. Ha ragione – e fa bene - perché il confronto non si pone. Tanto erano sporchi e disperati il personaggio e la storia di Ferrara, tanto sono più “normali” quelli di questo film.

Terence McDonagh (Cage) è un ispettore della squadra omicidi della polizia di New Orleans. Viene promosso a tenente perché nelle ore successive all’uragano Katrina salva un detenuto dall’annegamento. Nel farlo si lesiona la colonna vertebrale e il medico gli dice che dovrà convivere con dolori e farmaci per tutta la vita. Comincia ad abusare delle droghe per tenere a bada il dolore, non esitando a infrangere la legge pur di procurarsele. E’ costantemente indebitato perché scommette al gioco. La sua unica amica è Frankie (Mendes), una prostituta con cui condivide sesso e cocaina. Il padre è un ex poliziotto che sta provando a disintossicarsi. Questo il quadro, quando gli viene affidato il primo caso da tenente: l’indagine sul massacro di una famiglia di senegalesi. Hanno pestato i piedi a Big Fate, boss della droga nella zona. L’indagine e le sue debolezze lo porteranno oltre i limiti della legge e sul baratro dell’autodistruzione.

Herzog prova a costruire un noir classico, basato più sui personaggi che sulla storia. Qui, forse, la debolezza. Cage è bravo nel rendere l’idea di un uomo alla deriva, ma continua ad avere il limite di non emozionare. Mendes è come al solito bellissima, ma non basta. Quello che manca è proprio il senso di disperazione: tutto va male, ma si ha come la sensazione che alla fine arriverà il banale lieto fine. Non vi diciamo, ovviamente, se è così. Ma se l’intento del regista era quello di raccontare, nell’ambito di un plot poliziesco, la lotta di un uomo contro le proprie dipendenze, senza perdere del tutto la propria moralità, forse l’obiettivo è centrato solo in parte.