di Sandro Calice
LIFE DURING WARTIME
di Todd Solondz, Usa 2009 (Fortissimo Films) Ciarán Hinds, Shirley Henderson, Allison Janney, Charlotte Rampling, Ally Sheedy, Michael Kenneth Williams, Rich Pecci, Dylan Riley Snyder.
Chi di Solondz ha amato “Happiness”, non potrà fare a meno di apprezzare questo film, che ne è l’ideale seguito. Ci sono persone normali, come noi, che cercano di vivere una vita dignitosa, che cercano il loro posto nel mondo, che vogliono capirlo, il mondo. Tutti però devono in qualche modo fare i conti con un qualche tipo di passato che rischia di distruggere il futuro.
Joy decide di lasciare il marito Allen, mai guarito dal particolare “disturbo” che lo affligge, e di rifugiarsi dalla madre e dalle sorelle. La segue il fantasma di Andy, suo spasimante di un tempo morto suicida. Trish, la sorella di Joy, ha tre figli ed ha appena incontrato Harvey, un uomo divorziato in là con gli anni, non affascinante ma onesto con il quale spera di ricostruirsi una vita, visto che suo marito Bill, psichiatra, è in carcere perché abusava dei ragazzini. Poi c’è Helen, la terza sorella, ricca e famosa ma con enormi sensi di colpa. Bill esce dal carcere e cerca di mettersi in contatto con il figlio maggiore.
La trama dice poco di un film che, pur decollando lentamente, colpisce il segno con una sceneggiatura cinica e ironica. Solondz ha la capacità di disorientarti con una risata potente e intelligente proprio nel mezzo di discussioni serie, drammatiche. I suoi personaggi, in fondo, cercano solo amore, in una delle sue mille forme. Ma il sentiero che percorrono spesso è tragico, così tragico da farci sorridere, liberatoriamente. Il tutto servito su una fotografia dalle tonalità pastello che rende la narrazione come sospesa, quasi a volerci distrarre dagli orrori quotidiani della vita ai tempi della guerra.