Venezia 66


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A single man

di Sandro Calice

A SINGLE MAN

di Tom Ford, Usa 2009 (IM Global)
Colin Firth, Julianne Moore, Nicholas Hoult, Matthew Goode

“La moda è volatile, è frivola, dopo la donna che sfila in passerella tutto finisce. Il cinema invece è qualcosa che dura nel tempo. Questa è la cosa più personale che ho fatto: espressione pura, mentre la moda è un'arte commerciale”. Parola di Tom Ford, che sulla moda ha costruito la sua fortuna e qui è alla sua opera prima. Tratto dal romanzo di Christopher Isherwood, “A single man” è la storia, tutta in un giorno, di George Falconer (Firth), professore di 52 anni omosessuale che non riesce a vivere dopo la morte di Jim (Goode), suo compagno per 16 anni. Siamo nella Los Angeles del 1962, subito dopo l’invasione americana di Cuba. Falconer organizza minuziosamente quella giornata. A sconvolgere i suoi piani, Charley (Moore), l’amante di un tempo e l’amica di sempre, e Kenny (Hoult) giovane studente che vede nel professore una soluzione alla sua diversità. Le cose non vanno mai come ti immagini.

“A single man” è un film elegante, patinato quasi. E cos’altro ci si poteva aspettare da un’icona del gusto e del lusso come Ford. I personaggi sono vestiti benissimo (un po’ troppo come il regista nella realtà), le ambientazioni sono impeccabili, i comportamenti sempre di classe. Una perfezione formale che, se da un lato si sposa bene e anzi esalta la disperata solitudine del personaggio, dall’altro rischia di “raffreddare” le emozioni. E’ comunque un film sull’amore, in generale, non solo omosessuale. E sulle piccole cose della vita che spesso trascuriamo e che invece possono salvarcela, la vita.