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Semplicemente 'Baschi verdi'

Le unità di pronto impiego del Nucleo di Milano m

di Nello Rega

Le indagini hanno permesso di individuare un trasporto di droga. Si tratta di cocaina nascosta in un autoarticolato. I finanzieri, che hanno indagato per diverse settimane su questo traffico, sono pronti a intervenire. Non solo per fermare il carico ma anche per arrestare l’organizzazione. 

L’elicottero delle Fiamme Gialle, pilotato dal capitano Antonio Maggio, è pronto a decollare. Lungo il percorso alla periferia di Milano si sono appostate le auto della Finanza. All’interno del velivolo, appartenente al gruppo di Venegono Superiore in provincia di Varese, salgono i cani antidroga e baschi verdi. L’elicottero si alza in volo. Dopo qualche minuto intercetta l’autoarticolato. Lo segue a distanza di sicurezza e invia informazioni agli uomini in strada. Il camion continua la sua corsa, forse verso il deposito dell’organizzazione criminale. In questi momenti bisogna agire con cautela.

Tutta l’operazione è seguita dal tenente colonnello Edoardo Viti che comanda il Gruppo Pronto Impiego della Guardia di Finanza di Milano. Si tratta delle unità che in gergo tecnico si chiamano “Atpi”, ovvero Antiterrorismo pronto impiego. Sono conosciuti con il nome di “Baschi verdi” e sono presenti a Milano, Roma, Napoli, Palermo e Bari. Unità scelte utilizzate per antiterrorismo, ordine pubblico, antidroga, anticontrabbando. A Milano sono 150. Intanto l’elicottero invia informazioni a terra. L’autoarticolato sembra non aver avvertito la presenza “silenziosa” delle Fiamme gialle. All’improvviso il comandante Viti invia l’ordine: bisogna fermare l’autoarticolato. Le pattuglie sono pronte a intervenire. Il mezzo viene fermato e il conducente viene fatto scendere dall’abitacolo. Seguono le fasi di ricerca anche con l’ausilio dei cani antidroga. Alla fine il carico viene scoperto.

Nel frattempo altri baschi verdi hanno individuato un casolare, probabile deposito dell’organizzazione criminale. Anche qui i finanzieri arrivano in “punta di piedi”. Si avvicinano al luogo sospetto. Poi entrano in azione i baschi verdi. Aprono con tutte le misure di sicurezza necessarie la porta, fanno irruzione alla ricerca dei membri della banda. L’interno è “pulito”, come si dice in gergo. Bisogna cercarli in un altro posto. Arrivano i cani antidroga e, come quasi sempre succede, il loro fiuto non tradisce le aspettative. Anche qui trovano droga. Tanta e pronta per essere immessa nel circuito milanese. E’ un altro successo contro il dilagare della droga. Un’altra tappa importante per arginare un fenomeno in crescente aumento.

“La nostra attività di prevenzione si svolge anche nella stazione centrale di Milano, nell’aeroporto di Linate, all’interno dei cosiddetti “luoghi sensibili”, ovvero discoteche, parchi, quartieri”. Il tenente colonnello Viti descrive così l’attività dei suoi baschi verdi ma è orgoglioso anche di parlare delle tante attività fatte nelle scuole o tra la gente per far conoscere le problematiche legate all’uso di droga e il lavoro della Guardia di Finanza. “Sono sempre di più i dirigenti scolastici che ci chiamano per invitarci a parlare ai ragazzi sugli effetti negativi della droga. Questo è un ruolo importante che vogliamo avere nel contesto della società. Anche questa è prevenzione”. Di tutto rispetto anche i dati relativi alle attività di repressione nel settore droga. Anche in questo caso le unità cinofile, dirette dal maresciallo istruttore Vito Verando, hanno dato il loro contributo importante. Dall’inizio dell’anno diversi i chilogrammi di droga sequestrati, oltre 600 le persone controllate, decine gli arresti. E il “Patto Milano Sicura, anche in questo caso ringrazia.

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