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19 settembre

Nasce Giuseppe Saragat, nasce Mariangela Melato, nasce Giancarlo Siani, muore Italo Calvino jeremy irons

E’ nato nel 1948 nell’isola di Wight, il punto di riferimento per il rock e il pop degli anni Sessanta e Settanta, ma anche la sede di tre carceri. E’ un amante dell’ippica, ma non rinuncerebbe mai alla sua moto Ducati, che definisce “una Ferrari a due ruote”. Decisamente inglese ma padrone di un castello in Irlanda. Jeremy Irons è un po’ di tutto questo e la sua storia iniziò quando, nel 1971, si trasferì a Londra come ex batterista con aspirazioni artistiche.

La sua prima performance ufficiale da attore fu nel ruolo di Giovanni Battista, nel musical “Godspell”: da allora nei teatri del West End il nome dell’esordiente dalla voce calda e magnetica cominciò a circolare. La sua prima apparizione sul grande schermo fu nel 1980, nel film “Nijinski”, ma il primo ruolo di peso lo ottenne in “La donna del tenente francese”, in cui interpretava un giovane gentiluomo vittoriano sconvolto dal fascino e dall’indipendenza di una cameriera, interpretata da una Meryl Streep appena trentenne. Da allora la sua carriera sarebbe stata un crescendo e con il musical di Broadway “The real thing” avrebbe ottenuto il primo premio: il Toni Award come migliore attore. Lui avrebbe tenuto sempre i piedi per terra, non prendendosi mai troppo sul serio, tanto da dichiarare:“c'è qualcosa, nella sensazione di mancanza di importanza di ciò che faccio, che è salutare”

Nel 1984 avviò una duratura collaborazione con la Royal Shakespearian Company e fu impegnato in numerose rivisitazioni di classici della letteratura per la BBC, affermandosi come interprete di ruoli tormentati e romantici. Irons non si lasciò però imprigionare dagli schemi. Nel 1986 interpretò il missionario gesuita difensore degli Indios nella pellicola “Mission”, per passare poi all’inquietante “Inseparabili” di David Cronenberg, in cui vestiva i panni di due gemelli.
Un grande riconoscimento arrivò nel 1990: Oscar come miglior attore e David di Donatello come migliore attore straniero per “Il mistero von Bulow”’, in cui interpretava uno snob sfuggente e ambiguo accusato di aver ucciso la moglie. L’anno seguente per lo stesso film ricevette anche un Golden Globe, il secondo della sua carriera.

Atmosfere surreali e personaggi dalla psicologia complessa continuarono a caratterizzare Irons. Prima il ruolo di Franz Kafka in “Delitti e segreti” di Sodenberg (1992), poi Esteban in “La casa degli spiriti” (1993), il commediografo di “Io ballo da sola” di Bertolucci (1996), l’impresario disposto a tutto in “Callas forever” di Zeffirelli (2000).

I film in costume stimolano l’attore che nel film “Il mercante di Venezia” ha interpretato magistralmente la parte Antonio che, quasi innamorato, presta denaro a un amico indebitandosi con Shylock/Al Pacino. Si è poi distinto in “Casanova” accanto a Heath Ledger per approdare nei deserti della Palestina in “Le crociate” di Ridley Scott nel 2005, nel medioevo fantastico di “Eragon” nel 2006 e nel West polveroso di “Appaloosa” insieme a Viggo Mortensen. A chi gli ha chiesto perché sembrasse accettare anche film come “Dungeons and Dragons”, ispirato al noto gioco di ruolo, con il suo umorismo composto Irons ha risposto: “Sta scherzando? Ho comprato un castello, dovrò pur pagarlo!”. Nella contea di Cork, Irlanda, l’attore britannico ha infatti comprato Kilcoe Castle e lo ha dipinto in rosso ruggine. Una macchia di colore tra le nebbie irlandesi e un rifugio per la famiglia Irons: i due figli e la seconda moglie Sinead Cusack.


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Il 19 settembre nella storia

1898: Nasce Giuseppe Saragat 1943: Nasce l'attrice Mariangela Melato 1959: Nasce il giornalista Giancarlo Siani 1985: Muore Italo Calvino

 

 

 

Pagina realizzata in collaborazione con Rai Teche.