I film del week end

a cura di Sandro Calice e Juana San Emeterio


BASTA CHE FUNZIONI

Di Woody Allen , Usa-Francia 2009 (Medusa )
Larry David, Evan Rachel Wood, Ed Begley jr, Patricia Clarkson, Conleth Hill, Michael McKean.

La vita, l’amore, la religione e il caso,secondo Woody Allen, vista con gli occhi di uno scienziato in crisi: Boris Yellnikoff, un pensatore, un irascibile misantropo, un importante fisico, esperto in meccanica quantistica, ad un passo dal Nobel. Ora Boris è anziano e solo e si considera un genio, l’unico che comprende il mondo. Un tempo aveva una vita perfetta, sposato con una donna di classe viveva in un appartamento elegante. Ma qualcosa non funzionava e una sera si era gettato dalla finestra. Suicidio fallito. Caduto su una tenda si ritrova vivo ma divorziato, senza casa e il suo lavoro all’università.


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di Sandro Calice

THE INFORMANT!

di Steven Soderbergh, Usa 2009 (Warner Bros. Italia)
Matt Damon, Scott Bakula, Joel McHale, Melanie Lynskey

Siamo dalle parti di “Burn after reading” dei fratelli Coen, per fare un esempio recente, cioè un thriller cucito con elementi paradossali e demenziali. Ma Soderbergh non ha il tocco dei Coen. Mark Whitacre (un imbolsito e bravissimo Damon) è l’astro nascente della ADM, multinazionale dell’industria agroalimentare all’inizio degli anni ’90. Per uno strano caso, Whitacre diventa informatore dell’FBI in merito a una frode sul controllo dei prezzi.

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PELHAM 123 OSTAGGI IN METROPOLITANA

Di Tony Scott, Usa 2009 ( Sony Pictures)
Denzel Washington, John Travolta, Luis Guzman, Gbenga Akinnagbe, John Turturro, James Gandolfini, Ramon Rodriguez.

Denzel Washington, eroe per caso, interpreta il dipendente della metropolitana di New York, Walter Garber, che vede una giornata come tante altre trasformarsi in un incubo a causa di un crimine fuori dall’ordinario: il dirottamento di un treno della metropolitana. John Travolta, criminale per scelta, incarna Ryder, la mente che, come capo di un gruppo armato di quattro persone, minaccia di far fuori i passeggeri del treno, a meno che non venga pagato loro un ingente riscatto nel giro di un'ora.

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IL MIO VICINO TOTORO

Di Hayao Miyazaki, Giappone -USA 1988 (Lucky Red Film)
Doppiato da Vittorio Amandola, Letizia Ciampa, Lilian Caputo, Roberta Pellini, Oreste Baldini, Liù Bosisio.

Viene finalmente distribuito in Italia il lungometraggio d’animazione che ha rivelato il talento di Hayao Miyazaki, premio alla carriera alla Mostra del cinema di Venezia dello scorso anno. Il film racconta la storia di due sorelline Satsuke e Mei (11 anni la prima, 4 la seconda) che si trasferiscono insieme al padre in una nuova casa, in campagna, in attesa che la madre venga dimessa dal vicino ospedale. Per le due bambine inizia un viaggo alla scoperta di un nuovo mondo, abitato da creature fantastiche: dai nerini del buio, spiritelli della fuliggine che occupano le vecchie case abbandonate, visibili solo agli occhi dei bambini, a buffi esseri di pelo di varie dimensioni, tra cui Totoro, una creatura grigia e morbida dall' aspetto un pò pittoresco, una sorta di incrocio tra un orso e un grosso gatto. Totoro è uno spirito buono della foresta, colui che porta il vento, la pioggia, la crescita. Vederlo è un privilegio. Insieme a lui, Satsuke e la piccola Mei vivranno avventure straordinarie. Tratto dall’omonimo libro di Hayao Miyazaki e Kubo Tsugito.

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TRIS DI DONNE & ABITI NUNZIALI

Di Vincenzo Terracciano, Italia 2008, (01 Distribution)
Sergio Castellitto, Martina Gedeck, Paolo Briguglia, Raffaella Rea, Salvatore Cantalupo.

Franco Campanella è un impiegato sulla cinquantina, padre affettuoso di Luisa e Giovanni, marito innamorato di Josephine, che ha conosciuto giovanissima durante un viaggio in Germania e senza esitazione, nel giro di poche settimane, ha sposato. Franco, soprattutto, è un giocatore. Non ha particolari preferenze. Gioca a poker e ai cavalli, alla roulette e a "zecchinetta" nei luoghi più oscuri di Napoli, al lotto e alla tris... Non si pone limiti. Finora è sempre riuscito a mantenere un equilibrio, seppure precario, tra la sua vita pubblica e quella di giocatore. Certo, alla famiglia negli anni ha creato una serie interminabile di guai e disagi, ha chiesto prestiti e rimediato figuracce con chiunque, e il figlio Giovanni lo disapprova apertamente, ma nulla di irreparabile. O almeno così pensa lui da incosciente, che non vede le ferite profonde inferte alla sua famiglia. Ora però si avvicina una scadenza importante: il matrimonio dell'adorata figlia Luisa. Per i Campanella, e in particolare Josephine, il matrimonio di Luisa deve essere un giorno perfetto, il giorno del loro riscatto sociale dopo le mille tribolazioni create da Franco. Josephine sta programmando tutto da mesi, calcolando ogni spesa al centesimo: il banchetto, la chiesa, i mille dettagli della cerimonia, mentre i ragazzi vivono quasi da reclusi pur di risparmiare fino all'ultimo euro del loro stipendio. Anche Franco vuole contribuire comprando un bell'abito da sposa, senza badare al prezzo. Ma dove trovare i soldi, visto che il suo conto in banca si avvicina allo zero? Ha promesso a moglie e figli di smetterla con le carte e i cavalli e di comportarsi da persona matura, almeno fino alla cerimonia. Ma la risposta possibile per lui è una soltanto... vede soltanto una strada per mettere insieme i soldi necessari a realizzare come si deve il sogno della figlia, la strada di sempre: il gioco. E ancora una volta la sorte lo tradisce e la serie di guai e situazioni ora comiche, ora rocambolesche, ora tragiche, in cui si ficca per rimediare ricomincia senza sosta. Presentato alla Mostra di Venezia appena conclusa.

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RACCONTI DELL’ ETA’ DELL’ORO

Di Cristian Mangiu, Ioana Uricaru, Hanno Hofer, Razvan Marculescu, Costantin Popescu. Romania 2009 (Archibald Enterprise Film )
Diana Cavaliotti, Radu Iacoban, Vlad Ivanov, Tania Popa, Liliana Mocanu, Alexandru Potocean, Teo Corban.

 Cinque storie, ambientate nella Romania di Ceausescu di cinque giovani registi che rievocano con ironia gli anni della dittatura comunista, da quella che la propaganda definiva ‘l’età dell’oro’. Gli autori spiegano che il film vuole essere una insolita storia sugli ultimi anni raccontata dal punto di vista di persone comuni attraverso leggende metropolitane. Al centro del racconto la visita di una delegazione del partito in uno sperduto villaggio. I registi spiegano: “Noi rumeni consideriamo le leggende metropolitane come storie vere tramandate di bocca in bocca. All'epoca del comunismo rappresentavano il maggior tema di conversazione durante le lunghe file per comprare il cibo. L'umorismo è quello che ha tenuto in vita i rumeni durante quegli anni. Il film vuole rievocare in modo nostalgico la nostra gioventù durante gli anni 80, attraverso la musica, le abitudini e gli oggetti citando tutti gli stereotipi di quell'epoca”. Presentato nella sezione Un Certain Regard al 62mo Festival di Cannes (2009).

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