di Mauro Caputi
>>> Le foto dai campi da gioco e i tabellini incontro per incontro
Continua l'inseguimento dell'Inter alla vetta che ora vede a punteggio pieno solo Samp e Juve. La squadra di Mourinho, impegnata a Cagliari, è costretta alla rimonta e rischia parecchio nel finale, ma porta a casa il 2-1. Sardi avanti al 16' su rigore trasformato da Jeda (spinta di Maicon a Matri) e niente affatto intimoriti dal prestigioso avversario. A inizio ripresa Mourinho getta nella mischia Balotelli e Thiago Motta (esce Cambiasso) e accade l'incredibile: Dessena batte a colpo sicuro ma prende il palo; subito dopo Canini con arriva per un soffio a deviare di testa solo davanti a Julio Cesar. Due occasioni clamorosamente mancate per il Cagliari e al 51' il pari dell'Inter arriva preceduto da una grave ingenuità di Conti, che perde palla da ultimo uomo sulla pressione avversaria. Poi è bravissimo Milito a segnare solo davanti a Marchetti. Al 55' ancora el principe a rete con un delizioso tocco su lancio lungo. Tre minuti dopo Mourinho viene espulso per proteste. Nel finale l'Inter trema (occasionissima per Jeda) ma il risultato non cambia.
In testa, la Sampdoria tiene il passo della Juventus (vittoriosa nell'anticipo contro il Livorno) e resta in vetta superando il Siena 4-1. Per i blucerchiati l'avvio di gara non è dei più semplici, ma la partita cambia faccia al 23' grazie al gol di Palombo (qualche responsabilità di Curci sulla conclusione da fuori del mediano della Nazionale). La Samp cresce e il raddoppio arriva al 31' con Mannini (terzo gol in campionato) perfettamente innescato da Cassano. Il tris a inizio ripresa: al 48' Cassano conclude, Curci respinge e Padalino tocca in rete. Gol della bandiera per il Siena al 68' con Fini, la cui conclusione spiazza Castellazzi per la deviazione di Poli. Poi, all'85', doppietta per Padalino (ancora in tap-in dopo una respinta di Curci su Pazzini).
Le capolista restano in due perché il Genoa lascia la prima posizione perdendo a Verona. Gasperini prova il turnover, ma i sostituti non garantiscono l'intensità e la qualità dei titolari. Avvio shock per i rossoblù, col Chievo che passa al 5' (rigore di Marcolini dopo la trattenuta di Biava su Bogdani) e al 7' (Bogdani spinge in rete bel cross di Luciano, complice una difesa poco reattiva). Il Genoa non ne viene a capo per tutto il primo tempo. Nella ripresa Gasperini fa entrare Rossi, Sculli e Palladino e la musica cambia. Al 65' Floccari dimezza lo svantaggio su rigore (intervento 'pallavolistico' di Yepes a centro area) e il Genoa aumenta il ritmo. Ma al 76' i conti si chiudono su una veloce azione Pinzi (cross)-Granoche (sponda di testa)-Pellissier (incornata a rete). Un 3-1 voluto e meritato per gli uomini di Di Carlo, con gloria per Sorrentino che al 91' neutralizza un secondo rigore di Floccari.
Salgono a 7 punti Milan, Lazio e Parma. I rossoneri hanno ragione del Bologna solo al 75' con una grande iniziativa di Seedorf conclusa dal tiro vincente da posizione defilata. Il Milan produce forse meno di quanto dovrebbe, ma coglie due pali, con Pato e Inzaghi, e soprattutto non rischia assolutamente nulla per 85'. Poi i felsinei fanno tremare San Siro con un bolide i Mingazzini (super Storari a deviare) e un colpo di testa di Portanova di un soffio a lato). Interrompe la serie di due sconfitte (una in campionato e una in coppa) la Lazio con l'1-1 a Catania. Etnei avanti con Martinez (12') dopo uno scambio con Morimoto. Biancocelesti poco tonici, ma il pareggio arriva al 57' col colpo di testa di Cruz ben appostato sul secondo palo. Il Catania fa qualcosa di più, ma non sfrutta le occasioni. La neopromossa Parma si conferma sorpresa contro l'ambizioso Palermo. Gol partita al 16' col colpo di testa dell'ex rosanero Zaccardo (prelevato dai campioni di Germania del Wolfsburg in chiusura di mercato). La squadra di Zenga non fa nulla per cambiare quello che sarà l’1-0 finale.
Dopo tre pareggi il Bari trova la netta vittoria acuendo la crisi dell'Atalanta (ora sola a zero punti). Agli uomini di Ventura bastano meno di 10' per indirizzare la partita: al 7' gemma di Rivas che trova l'incrocio con una staffilata di rara precisione dalla distanza; al 9' raddoppio di Barreto lasciato colpire a tu per tu con Consigli. Terzo gol al 39' con l'incursione di Alvarez. Nella ripresa c'è subito un rigore sbagliato da Barreto, poi il poker firmato da Donati (un ex), bravo a sfruttare la conclusione sbagliata del compagno Meggiorini al 61'. Gol della bandiera di Bellini (bella girata) all'84'. Per il tecnico bergamasco Gregucci c'è molto da lavorare, anche considerando che quello di Bellini a 6' dalla fine è il primo gol dell'Atalanta in campionato.
Il posticipo celebra il primo successo di Ranieri sulla panchina della Roma all'Olimpico e fa dimenticare lo scivolone di Basilea ai giallorossi. Dall'altra parte, ridimensiona le ambizioni della Fiorentina che si è mostrata troppo molle per una squadra che vuole inseguire obiettivi in Italia e in Europa. Il 3-1 per la Roma matura nel primo tempo e rischia di essere addirittura stretto ai giallorossi. E' Totti a sbloccare la partita su rigore (fallo di mano di Gamberini a interrompere un pregevole controllo di Vucinic) al 27'. Ma da subito si era vista una squadra spumeggiante, che aggrediva gli spazi e concedeva pochissimo agli avversari. Al 33' raddoppio dello stesso capitano, pronto a girare in rete una corta respinta su corner. Al 41' il tris dei padroni di casa con un preciso stacco di testa di De Rossi da quindici metri su cross di Totti. Subito dopo una botta di Perrotta dal limite va di poco alta. La Fiorentina imbastisce qualcosa nella ripresa, anche perché la Roma è sazia e può permettersi di calare il ritmo. Qualche emozione da una parte e dall'altra, poi il punto della bandiera siglato all'84' da Gilardino su retropassaggio sbagliato di Perrotta. Lo stesso bomber viola potrebbe trovare la doppietta al 94', ma la sua conclusione finisce fuori di poco. Ranieri festeggia la seconda vittoria su due partite in campionato e smorza i le critiche della parte di tifoseria ostile al suo arrivo in panchina.
>>> Le partite in cifre