Nell’anno più difficile della nautica, il Gruppo Azimut Benetti conferma la stabilità e la leadership della società. Il presidente Paolo Vitelli mostra in modo alquanto evidente grande soddisfazione nell’enumerare le cifre, dopo aver chiarito che la sua azienda conferma una buona indipendenza, perché continua ad andare avanti senza necessità di alcun aiuto economico.
“Negli ultimi 15 anni –spiega Vitelli- il business della nautica si è sviluppato velocemente su una strada fatta di continui incrementi di mercato. Improvvisamente ci si è trovati su una curva; una curva non è la fine della strada, tranne se non si è capaci di farla. Noi abbiamo svoltato nella maniera giusta, con i nostri mezzi industriali, commerciali e patrimoniali, senza dover pagare un prezzo al sistema finanziario”.
Ecco i numeri. “Nella stagione 2008/2009 il volume della produzione si attesta a circa 650 milioni di euro con un risultato lordo degli ammortamenti e oneri finanziari pari a circa 30 milioni, mentre la posizione finanziaria netta è di circa 60 milioni a debito verso il sistema bancario. A fronte di un debito così contenuto, ci aspettiamo –prosegue Vitelli- un utile netto decisamente positivo. Il patrimonio netto del gruppo –aggiunge- è di 300 milioni. Insomma, l’anno di “guerra” non ha minato, sotto nessun profilo la visione del gruppo e le sue capacità per realizzarla. Certo, nella scorsa stagione non è che abbiamo avuto vita facile, ma sono positivo perché, oltre alle strategie di prodotto, in quest’ultimo anno, il gruppo ha consolidato i suoi fondamentali”.
Quali i motivi alla base di questo consolidamento?
E, qui, molto sorridente, cita “la capacità di capire e anticipare i cambiamenti, il sapersi adattare con rapidità e l’indipendenza finanziaria”, che consente molto più di quanto si possa fare con i prestiti.
In tre anni si torna alla normalità
Azimut Benetti sostiene che il mercato della nautica tornerà pienamente alla normalità dentro tre anni, dopo la burrasca che per molti ha fatto registrare contrazioni di vendite fino al 40/50%. E’ quanto emerge da un’indagine svolta per Azimut da McKinsey, che ha intervistato oltre 50 tra gli attori del settore. Secondo la ricerca, il mercato, dopo la contrazione di quest’anno, dovrebbe presentare, nell’evoluzione dei volumi, una stagnazione nel 2010. Seguita da una ripresa; prima lenta (5/7% nel 2011) ,e, poi, più marcata (10% nel 2012). Il recupero dei volumi del 2007 dovrebbe avvenire nel 2013. Maggiore ottimismo si riscontra sui mercati americano e del bacino del Mediterraneo, mentre emergono non poche perplessità per quelli dell’Europa Continentale.
Comunque, tutti gli intervistati concordano che sarà l’innovazione a rilanciare i mercati. Analoga cosa si verificò nella precedente crisi negli anni 1990-92 che venne superata bene solo nel 1995.
Quanto ai prezzi, emerge che il mercato tollererà aumenti del 2/3% l’anno, ma si aspetterà sconti dai dealer comparabili con quelli proposti nel periodo di crisi; e cioè, il 20% sui modelli in gamma e 10/15% sui nuovi e che non ritornino al 5/7% neanche dentro 5 anni. Il terzo aspetto dell’indagine riguarda il cambiamento dei gusti dei clienti con una tendenza verso barche sempre più marine rispetto agli scorsi anni.