Charlton Heston è stato l'attore che più di ogni altro fu l'icona di un genere: il kolossal degli anni '60, ma anche dell'America tutta muscoli. E non fu solo fiction: per il suo spirito conservatore divenne nel 2002 il bersaglio di Michael Moore in 'Bowling for Colombine''. Nel 2003 invece il presidente George W. Bush gli diede la Medaglia della Libertà.
Fisico imponente, scultoreo, da giovane perfetto per interpretare eroi classici o i grandi personaggi storici, anche se la sua faccia da americano doc non sempre si e' rivelata adatta a ruoli che hanno spaziato da Ben Hur a Giulio Cesare, Mosè e Michelangelo.
Nato il 4 ottobre1924 a Evanston, nell'Illinois, Charlton Heston (vero nome John Charlton Carter) ha al suo attivo oltre cento film, cui se ne aggiungono tre da lui diretti: 'All'ombra delle piramidi' (1973) di cui è stato anche sceneggiatore; 'I predatori delle vene d'oro' (1982) e 'Un uomo per tutte le stagioni'' (film tv del 1998).
Divenne famoso con 'I Dieci Comandamenti' (1956) di Cecil De Mille, seguito poi due anni dopo da 'L'Infernale Quinlan' di Welles per arrivare al capolavoro di 'Ben Hur' con cui vinse nel 1959 l'Oscar come miglior attore protagonista.
''So che tutti mi identificano con Ben Hur, ma non è certo questo il ruolo per cui vorrei passare alla storia'', disse a Cannes nel 1997.
Heston interpretò poi la parte di Michelangelo in 'Il tormento e l'estasi' (1965) e sempre nel filone storico '23 Pugnali per Cesare' e 'All'Ombra delle Piramidi'.
Nel 2001 interpretò il remake 'Il Pianeta delle Scimmie', film che già nel '68 e nel '99 lo aveva visto protagonista.
Ultimo suo film, 'My Father - Rua Alguem 5555', nel 2004, tratto dal libro dello scrittore tedesco Peter Schneider e diretto da Egidio Eronico, in cui ha interpretato Josef Mengele, il colonnello medico delle SS responsabile dei più atroci esperimenti sui bambini nel campo di Auschwitz.
Molto successo gli arrivò anche dalla tv con la serie televisiva Dynasty (1985-1986) e nell'indimenticabile interpretazione di Airport 1975 (1974).
Una delle sue ultime apparizioni fu nel film di Michael Moore 'Bowling for Colombine' con il fucile stretto tra le mani tremanti per l'Alzheimer mentre fa proclami, recita apologhi e rivendica il suo diritto di possedere quante più armi vuole.
Moore nel suo docu-film lo intervistò anche consegnandogli nella sua casa la foto della bambina uccisa da un coetaneo in una scuola elementare e ricordandogli i morti della Columbine School di Littleton. Ma Heston rispose sempre nello stesso modo: ''Il Secondo Emendamento mi da' il diritto di possedere armi''.
Malgrado l'Alzheimer non era un tipo che si arrendeva, come molti dei suoi personaggi. In una delle ultime interviste rilasciate prima della morte nel 2008, mostrò con una battuta il suo carattere combattivo e ironico: ''Il mondo è un posto difficile - disse -. Nessuno ne esce vivo''.
Il 4 ottobre nella storia
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