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Solo la Juventus tiene il passo di Inter e Sampdoria

I bianconeri espugnano Siena con Amauri. Napoli corsaro a Firenze, Milan e Palermo agganciano i viola al quarto posto. Sorpresa all'Olimpico: il Livorno di Cosmi beffa la Roma 1-0. Cadono Lazio e Genoa. Il Bari aggancia il Parma, sconfitto a Bergamo a quota 14 v

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di Mauro Caputi

Inter in fuga e Sampdoria a rimorchio negli anticipi. Solo la Juve in scia nel pomeriggio domenicale. Così si disegna la testa del campionato dopo la nona giornata che vede le sconfitte casalinghe di Fiorentina e Roma.

A Firenze si capisce presto che la Fiorentina brillante delle ultime partite non è quella adesso sul campo. Il Napoli è subito pericoloso e Frey si fa apprezzare nelle battute iniziali su Maggio, ma, soprattutto, intorno alla mezz'ora, con un doppio salvataggio di piede su Lavezzi e Hamsik. I viola rispondono in avvio di ripresa con Gilardino che chiama all'intervento De Sanctis e Jorgensen che interviene sulla ribattuta ma vede la sua conclusione respinta sulla linea da Hamsik. Il predominio della squadra di Prandelli è sterile e il Napoli continua a essere minaccioso. Frey si trasforma in saracinesca su Quagliarella: prima gli respinge un rigore (fallo di Gobbi su Hamsik all'80'), poi lo ipnotizza su una conclusione ravvicinata. Il portiere francese capitola solo su deviazione sottomisura di Maggio che, all'88', trasforma in oro un cross non irresistibile di Denis. E' lo 0-1 che premia il nuovo ciclo di Mazzarri a Napoli (due vittorie in due partite).

Chi non perde contatto dalla vetta è la Juventus, che espugna Siena e torna alla vittoria dopo quattro turni. Decide una zuccata di Amauri al 72' su punizione di Diego. A parte quasto, l'1-0 non porta buone indicazioni a Ferrara. La Juve ha fatto molto possesso, ma non ha prodotto grandi occasioni. Di contro la squadra di Giampaolo (ora ultima solitaria a 5 punti) non demerita e ha anche una grande opportunità con Ekdal, nel recupero del primo tempo. Un'occasione che alla fine diventa rimpianto. I bianconeri, a 18 punti, non perdono contatto dall'Inter, a 22, e dalla Sampdoria, a 20.

A Roma la più grande sorpresa della giornata con Cosmi che espugna l'Olimpico al suo esordio sulla panchina del Livorno. Il gol che vale il definitivo 1-0 è siglato al 40' da Tavano, ben servito in area da Bergvold. In precedenza De Lucia era stato più volte determinante. Ma anche il suo sostituto, Benussi, non è stato da meno. De Lucia, infatti, è stato espulso per somma di ammonizioni al 64' e il suo secondo ha avuto un grande riflesso su Perrotta proprio all'ultimo minuto di recupero. Al fischio finale sui giallorossi sono calati i cori di contestazione. Uno stop che ha un sapore ben diverso di quello della settimana scorsa a San Siro.

Festa grande a Palermo per il terzo successo consecutivo dei rosanero che vale il quarto posto a quota 15 in coabitazione con la Fiorentina e il Milan. La vittima, dopo Juventus e Livorno, è l'Udinese. Il match winner è Bovo, che indovina il tiro al volo ed è fortunato nel trovare la deviazione di Asamoah. E' l'87' e i padroni di casa sono probabilmente premiati al di là dei loro meriti. Le squadre si erano sostanzialmente equivalse e il pari verso cui la gara era avviata sembrava il risultato più giusto. Ancora una battuta a vuoto per il Genoa, che, sconfitto 3-2 a Cagliari, chiude otto giorni fra campionato e coppa incassando 11 gol. E sì che al Sant'Elia le cose erano cominciate bene. Al 21' la punizione di Mesto diventava imprendibile per una deviazione in barriera. Il Cagliari reagiva e si avvicinava più volte al pareggio, trovandolo in apertura di ripresa con Biondini (55') al termine di un'azione confusa nel corso della quale i sardi avevano pure colto il palo. Grosso demerito del Cagliari, invece, nel nuovo vantaggio ligure, con la difesa che si fermava a contemplare la stoccata vincente di Floccari al 59'. Ma il Genoa non è più quello pimpante di inizio campionato e la squadra di Allegri fiuta l'occasione. Agevolata da Moretti che commette fallo di mano in area e si prende il secondo cartellino giallo al 77'. Nené pareggia dal dischetto e dà il via al forcing dei padroni di casa. Obiettivo raggiunto a 3' dal temine grazie a Lazzari che conclude una percussione collettiva.

Si ferma il Parma, decolla il Bari. I pugliesi raggiungono gli emiliani a quota 14 grazie al convincente successo interno sulla Lazio. Il risultato lo sblocca subito Barreto, messo davanti al portiere dal preciso lancio di Almiron all'11'. I biancocelesti non sono propositivi e Rocchi finisce spesso impigliato nella tela difensiva dei padroni di casa. La ripresa si apre col palo di Alvarez che precede di qualche minuto il raddoppio di Meggiorini (bella combinazione in velocità con Kutuzov). E' il 69' e il 2-0 resisterà fino alla fine a pieno merito di una squadra che Ventura sta amministrando saggiamente. Nella Lazio da segnalare anche l'espulsione, nel finale, di Dabo per un bruttissimo fallo su Alvarez. Il Parma, invece, non esce indenne da Bergamo. Con l'Atalanta la gara va avanti stancamente per tutto il primo tempo. Al 43' la svolta, con l'intervento di mano di Panucci ad anticipare Tiribocchi. Valdes trasforma il conseguente rigore. Al 52' è lo stesso Tiribocchi a trovare la deviazione vincente di testa su assist di Padoin. La squadra di Guidolin si getta in avanti generosa ma confusionaria. Ha il gran merito di accorciare le distanze con Paloschi (appena entrato in campo ) al 77'. Ma 7' dopo Peluso mette il lucchetto alla gara siglando il definitivo 3-1 per la squadra di Conte.

Il posticipo riservava Chievo-Milan e gli spettatori del Bentegodi non si sono certo annoiati. La squadra di Di Carlo parte fortissimo e assedia i rossoneri fino a sbloccare il risultato al 7' con Pinzi. Gioco saldamente nelle mani dei padroni di casa, ma il Milan comincia a farsi vedere e Sorrentino è bravo due volte su Seedorf. Per tutto il primo tempo il Chievo imperversa dalle parti di Dida ma Bogdani e Pellissier non trovano la porta. La ripresa si apre con un Milan arrembante: Sorrentino anticipa Pato in uscita, palla a Pirlo che alza la mira a porta sguarnita; Ronaldinho, molto vivace, si vede respingere la conclusione dall'estremo clivense. Break di Pellissier che semina la difesa rossonera, ma si impappina e consente il recupero di Nesta. Il Milan riprende il comando delle operazioni e Sorrentino si esibisce su Seedorf. Il pari, a questo punto peritato, arriva all'81' con un colpo di testa di Nesta che riprende la traversa colpita, sempre di testa, da Borriello. Il Milan non è pago e Sorrentino deve fare gli straordinari su Inzaghi (entrato da pochi minuti). Il finale è incredibile: al primo minuto di recupero Granoche, di testa a botta sicura, trova un grandissimo Dida fra sé e il gol; sul capovolgimento di fronte colpisce ancora Nesta, ancora di testa, con l'aiuto di una deviazione che mette fuori causa Sorrentino. Il Milan vince 2-1 e Leonardo può respirare: i rossoneri, a 15 punti, agganciano il quarto posto.