Festival della Letteratura Ebraica


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Gli ebrei e la Storia

Non è un incontro banale: la rassegna è una grande opportunità di crescita e di conoscenza della Letteratura ebraica e, quindi, dell'altro n

E’ in corso a Roma (fino a mercoledì 28 ottobre) il Festival Internazionale della Letteratura Ebraica. Scrittori di tutto il mondo, critici letterari, storici, si ritrovano per raccontarsi, discutere, rivelare nuove eperienze dell’identità ebraica e per analizzare meglio il rapporto tra il mondo ebraico e il mondo che vive al di fuori di esso. Un momento culturale che vuole essere spazio di confronti e bacino di idee. E’ stata comunque la Storia, il tema portante di questa seconda edizione, anche grazie alla presenza di nomi qualificati come Benny Morris, che ha aperto sabato il Festival con la sessione: “Chi racconterà la Storia?”. E’ emerso il ruolo fondamentale dello storico nella trasmissione dei fatti e della memoria, e su questo è aperta la discussione.

Morris ha ripercorso la sua carriera di studioso partito da posizioni di forte critica alla storiografia tradizionale israeliana- tanto da essere indicato come revisionista (ma non nel senso di negazionista)- per approdare successivamente a un ripensamento delle opinioni iniziali. Ogni storico- ha spiegato– dovrebbe essere revisionista. E' suo compito, infatti, tornare a raccontare la storia del proprio paese in base a nuovi documenti. La mia generazione- ha aggiunto lo storico, nato nel 1948- è stata la prima ad accedere ai documenti ufficiali, mentre la precedente si è misurata invece principalmente con la memorialistica. Morris- che è stato in carcere per essersi rifiutato di prestare servizio nei Territori occupati ai tempi della prima Intifada (1987 -1991)- ha poi spiegato di aver cambiato idea rispetto all'epoca: ritenevo che allora i palestinesi volessero semplicemente liberarsi dell'occupazione israeliana e questo andava bene. In realtà, pensavano soltanto alla distruzione di Israele come nella seconda Intifada.