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La Roma rallenta l'Inter. La Sampdoria crolla a Cagliari, il Milan è terzo

I rossoneri vincono in casa della Lazio. Fiorentina corsara a Udine. Il Genoa soffre nel finale, ma batte il Siena. Bene Parma e Bari b

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di Mauro Caputi

Il Milan si propone come terza forza del campionato, alle spalle di Inter e Juve (vittoriosa 5-2 nell'anticipo di Bergamo). La Fiorentina espugna Udine e aggancia al quarto posto la Sampdoria, superata a Cagliari. Ma la sorpresa della dodicesima giornata è il pari interno dell'Inter con la Roma. I nerazzurri ora sono a +5 sui bianconeri e a +7 sul Milan.

I rossoneri confermano a Roma quanto di buono fatto vedere nell'ultimo periodo. Un bel primo tempo e l'ottima forma di alcuni uomini chiave sono sufficienti per superare 2-1 una Lazio comunque propositiva. Apre le marcature, col suo primo gol 'italiano', Thiago Silva al 21' di testa su assist di Pirlo. La reazione biancoceleste non c'è e il Milan colpisce ancora con una sontuosa torsione aerea di Pato imbeccato da Ronaldinho al 35'. Sotto la pioggia dell'Olimpico la Lazio trova il gol al 64' con un 'infortunio' di Thiago Silva che devia nella sua porta una palla vagante. Tempo per la squadra di Ballardini ce ne sarebbe. Zarate e Rocchi, però, non concretizzano e il Milan potrebbe fare ancora più male sui capovolgimenti di fronte. Rossoneri ora a 22, a 2 punti dalla Juve.

A quota 21 la Fiorentina prende la Sampdoria. I viola espugnano il Friuli al termine di una gara vivace contro l'Udinese. Lo 0-1 finale è siglato da Vargas all'84' con una punizione cros che viene appena toccata dallo sfortunato Pasqual alle spalle del proprio portiere. In precedenza le squadre non si sono risparmiate: Gilardino si muove molto e bene; Di Natale e Lodi portano qualche grattacapo a Frey. L'equilibrio, forse giusto, cade, come detto, solo nel finale e fa felice Prandelli. Domenica da dimenticare, invece, per i blucerchiati. In trasferta a Cagliari la squadra di Delneri si arrende nel finale 2-0 dopo aver giocato in dieci tutta la ripresa. Al 42', infatti, Stankevicius si prende un rosso diretto per fallo da ultimo uomo. Il Cagliari di questi tempi è compagine ostica anche a effettivi pari. Merito alla Samp aver tenuto fino a 5' dal termine, quando Conti si avventa di testa su un pallone vagante a pochi metri da Castellazzi. Il raddoppio di Matri, al penultimo minuto, è prodotto anche dello scoramento della Sampdoria.

Il Genoa si colloca alle spalle delle prime soffrendo oltre misura contro il Siena e rischiando di sciupare il 3-0 del primo tempo. Già al 2' grifoni in vantaggio con Crespo che corregge un palo colto da Palacio. Raddoppio al 18', sempre con Crespo, dopo una brutta respinta di Curci su tiro di Palacio. Il quale entra anche nel terzo gol, al 35', offrendo a Palladino l'assist della facile girata. La ripresa non ha particolari sussulti fino all'80', quando Paolucci, al termine di un'azione personale, azzecca il diagonale vincente e accorcia le distanze. Non è un fuoco di paglia perché 2' dopo Maccarone raddoppia per il Siena con un sinistro secco. Il Genoa alle corde trova l'ultimo sussulto proprio al 90' con Floccari che scaccia la paura e chiude il confronto 4-2. A quota 20, insieme al Genoa, c'è il sempre più sorprendente Parma. La squadra di Guidolin svolge autorevolmente il compitino del Tardini contro il Chievo. Un compitino comunque non immediato,anche se la gara appare subito a senso unico. Bojinov scuote il palo su punizione, poi, al 40', Zaccardo insacca il vantaggio su una palla vagante in area veneta. I ducali stentano ad amministrare la gara e Abbruscato li spaventa colpendo la traversa a portiere battuto. Ma proprio sul capovolgimento di fronte, è il 72', arriva il raddoppio: Dzemaili orchestra il contropiede e Lanzafame conclude alle spalle dell'incolpevole Sorrentino. Il 2-0 resiste fino al 90'.

A proposito di sorprese, non scherza nemmeno l'altra neopromossa, il Bari, che batte 1-0 il Livorno e sale a quota 18. Al San Nicola decide una punizione di Allegretti al 6' (l'estremo labronico, Benussi, non è esente da colpe nella circostanza). Per i pugliesi c'è anche la traversa di Almiron e un clamoroso errore di Alvarez. Per il Livorno di Cosmi tanta volontà e poca concretezza. Decisamente ridimensionate, invece, le ambizioni del Palermo. Al Dall'Ara il Bologna vince 3-1 soffrendo e approfittando cinicamente delle distrazioni dei rosanero. Dopo un buon inizio della squadra di Zenga, i felsinei passano al 42' con Zalayeta, servito da Di Vaio dopo una serie di errori della difesa. Il Bologna restituisce il favore 3' dopo: la punizione di Miccoli giunge indisturbata sul piattone di Kjaer. Ci si aspetterebbe un Palermo arrembante nella ripresa. Invece il Bologna mette la freccia e passa ancora con Zalayeta (49'), servito sul filo del fuorigioco. Gli assalti dei siciliani sono confusi e in rete ci va ancora il Bologna, al termine di un rocambolesco contropiede condotto da Di Vaio al 3' di recupero.

Nel posticipo l'Inter concede 2 punti alle inseguitrici pareggiando 1-1 con la Roma. E' destino delle ultime stagioni che i nerazzurri soffrano terribilmente i giallorossi (che pure lamentavano assenze del calibro di Totti, Juan e Doni) nei match di San Siro. L'avvio della Roma è fulminante. Al 3' Vucinic si infila fra i difensori centrali nerazzurri e si presenta a tu per tu con Julio Cesar ma è lento a dribblarlo e Lucio lo rimonta. Al 13' il montenegrino fa centro saltando in anticipo su Lucio e indovinando una parabola beffarda di testa. L'Inter accusa il colpo e Milito prova a scuotere i suoi con un'iniziativa personale sventata dall'ottimo intervento di Julio Sergio (fra i pali giallorossi per il forfait di Doni). Al 34' brutto colpo per la Roma, che perde anche De Rossi (contusione alla testa e sostituzione precauzionale). Tuttavia, la squadra di Ranieri non rinuncia a pungolare la capolista. Al 37' stoccata di Riise su punizione a lato di poco. Un minuto dopo risposta di Muntari con un improvviso diagonale su cui è attentissimo Julio Sergio. Dall'Inter è lecito aspettarsi qualcosa di più e Mourinho inserisce Balotelli e Sneijder a inizio ripresa. Il risultato è immediato: al 48' Eto'o gira in rete dopo un'insistito batti e ribatti in area. Gioco saldamente in mano all'Inter, senza però sussulti. La difesa romanista disimpegna bene e, qualche volta, le punte si fanno sentire. Al 63' Menez chiama Julio Cesar a un difficile intevento. Al 70' Okaka (subentrato a Vucinic) duetta col francese e conclude alto. Addirittura clamorosa l'occasione per Faty, ben pescato da Motta all'80', che strozza troppo il tiro favorendo Julio Cesar. Nerazzurri inusualmente spenti. Il gran possesso si concretizza solo in un tiro-cross di Balotelli su cui non riesce ad avventarsi Milito (85'). Alla fine la Roma, pur così rimaneggiata, piace di più.