Il calendario storico della Guardia di Finanza è una pubblicazione che costituisce la memoria storica del corpo.
Quest’anno- anziché celebrare un avvenimento del passato- il calendario vuole perpetuare nella memoria un evento attuale, che ha caratterizzato l’anno che si sta per concludere: dedicato all’Abruzzo ferito, dal terremoto del 6 aprile scorso, e all’opera di soccorso prestata, in particolare dai Finanzieri, in favore della popolazione colpita. Attraverso il calendario si vuole dar voce a chi ha vissuto in prima persona la tragedia ed è particolarmente legato a questa terra.
Il sottosegretario Gianni Letta ha accolto l'invito della GdF a scrivere la prefazione, nella quale ha espresso con toccanti parole la gratitudine del paese per tutte le Fiamme gialle.
Bruno Vespa, nativo dell’Aquila, ha raccontato– anche attraverso i ricordi della sua infanzia– le paure, le emozioni e le speranze di un abruzzese colpito dal dramma. Il maestro Francesco Murano, pittore iper-realista, ha realizzato la copertina del calendario: una composizione che raffigura i simboli della distruzione, della memoria, della rinascita e della tenacia della gente d’Abruzzo. Gli studenti dell’Accademia di Belle Arti dell’Aquila, una tra le prime istituzioni a riprendere la propria attività, hanno invece raffigurato nelle tavole interne i segni distintivi e alcuni momenti della tragedia vissuta.
Nelle pagine del calendario sono stati inseriti anche alcuni significativi componimenti poetici. Gli autori sono Giuseppe Conte, Plinio Perilli, Paolo Ruffilli, Marcia Theophilo che, attraverso i loro versi, fanno rivivere le emozioni di quei giorni. Gli uomini e le donne della Guardia di Finanza sono intervenuti fin dalle prime ore dell’emergenza, unitamente agli altri soccorritori. Sono stati impiegati gli allievi e il personale della Scuola ispettori e sovrintendenti di Coppito, i finanzieri del Soccorso alpino e dei Reparti territoriali dell’Aquila, i Baschi verdi, il servizio aereo del Corpo. Oggi, con il calendario, la GdF vuole offrire un messaggio di speranza alla gente d’Abruzzo e formulare l’auspicio di una rapida ricostruzione per il ritorno alla “vita di sempre”. Questo è l’augurio di tutta la Guardia di Finanza per l’anno che sta per iniziare.
Anche il motto del corpo “nec recisa recedit” è divenuto il simbolo della volontà tenace della popolazione aquilana di non cedere allo scoraggiamento. Un simbolo di speranza, dunque, con una certezza in più: la gente d’Abruzzo potrà sempre contare sulla vicinanza e la solidarietà di tutti i finanzieri.
Le pagine del calendario
La copertina è stata realizzata dal maestro Francesco Murano, pittore realista. Raffigura una composizione artistica dei simboli della distruzione, della memoria, della rinascita e della tenacia della gente d’Abruzzo.
In particolare ritrae:
- Il Gran Sasso, una montagna tanto bella quanto cara agli abruzzesi, che insieme alla Maiella ha tanto influenzato la storia dell’Abruzzo.
- La Scuola ispettori e sovrintendenti della Guardia di Finanza con la sua campana del dovere; l’importante istituto di formazione della Guardia di Finanza è stato il centro nevralgico dell’organizzazione dei soccorsi e il punto di partenza per la rinascita della città dell’Aquila;
- Il motto della Guardia di Finanza, “nec recisa recedit” dal significato “neppure recisa retrocede”, attribuito al corpo da un illustre poeta abruzzese, Gabriele d’Annunzio, nonchè appuntato ad honorem del Corpo. Un motto diventato fin dalle prime ore dopo il sisma, il simbolo del dolore e nello stesso tempo della speranza e della voglia di rivincita degli aquilani.
- La copertina raffigura anche la chiesa di Santa Maria del Suffragio, anche detta “delle Anime sante”, situata in Piazza Duomo all’Aquila. La cupola di questa chiesa, visibilmente danneggiata dalla violenza del terremoto, è stata ripresa dalle telecamere delle emittenti televisive di tutto il mondo, diventando così l’immagine/il simbolo universale del terremoto che ha colpito l’Abruzzo.
- La campana del dovere della Scuola ispettori e sovrintendenti della Guardia di Finanza di Coppito. I suoi rintocchi hanno scandito il minuto di silenzio che i Grandi della terra hanno dedicato alle vittime del terremoto, durante il vertice del G8. Un minuto di silenzio a cui è seguita l’intitolazione della Piazza d’Armi della scuola in “Piazza 6 aprile”, a memoria degli eventi che hanno segnato l’Aquila.
Nel paginone centrale del calendario troviamo la rappresentazione più simbolica di questa pubblicazione. Un ideale “passaggio di consegna”, per rimanere nel gergo militare, tra il Castello cinquecentesco spagnolo dell’Aquila e la Scuola della Guardia di Finanza di Coppito. Resistendo al sisma, la scuola ispettori, è diventata infatti la “nuova fortezza” degli aquilani di oggi, come in passato era stato il Castello cinquecentesco. Due fortezze, due emblemi che hanno rappresentato- ciascuna per il proprio tempo- un’ancora di salvezza.