CUCCIOLI E IL CODICE DI MARCO POLO

di Sandro Calice

CUCCIOLI E IL CODICE DI MARCO POLO

di Sergio Manfio, Italia 2010 (01 Distribution)
Animazione. Voci di Monica Ward, Laura Lenghi, Paolo Lombardi, Edoardo Nevola, Gigi Rosa, Paola Giannetti, Gerolamo Alchieri, Enrico Di Troia, Franco Mannella, Pino Ammendola, Tiziana Avarista, Mario Bombardieri, Luigi Ferraro.

Dopo quattro stagioni di successi sul piccolo schermo, i Cuccioli dei fratelli Sergio e Francesco Manfio e del loro Gruppo Alcuni, con la collaborazione di Rai Fiction, fanno il loro esordio al cinema.

Maga Cornacchia odia Venezia da quando è stata derisa dai colleghi maghi durante un esperimento. Impadronitasi del Palazzo della Magia sull’Himalaya, mitica costruzione che contiene tutte le magie dei maghi orientali degli ultimi cinquemila anni, progetta di prosciugare la laguna e distruggere la città. Ma sotto l’acqua della laguna è nascosto un altro Palazzo della Magia che potrebbe essere usato per fermare Cornacchia, e solo un libro leggendario e scomparso da secoli, il Codice di Marco Polo, rivela il modo di trovarne l’ingresso. Una missione perfetta per i Cuccioli: il colto cane Portatile, chiamato così perché da piccolo ha inghiottito un cellulare; la saggia gattina Olly, che studia da poliziotta; la vanitosa papera Diva, protagonista delle sfilate a Parigi; l’atletico coniglio Cilindro, che fa il bodyguard dei vip; la tenera rana Pio, che vuol fare l’attore e va ai provini de “Il grande nasello”; e il simpatico e geniale pulcino Senzanome, che non sa parlare ma coi suoi cartelli trova sempre una soluzione. Dovranno ritrovarsi tutti insieme per salvare Venezia da Cornacchia.

Siamo lontani,ovviamente, per mezzi ed effetti da Ere glaciali e affini, ma non è detto sia un male. I fratelli Manfio sono due profondi conoscitori del mestiere e dei suoi codici, e “Cuccioli” (la cui idea grafica nasce da un’idea di Giorgio Cavazzano, uno dei disegnatori italiani più apprezzati al mondo) è un vero film per bambini, come sottolinea orgogliosamente il regista. E’ un film di animazione, cioè, che evita di strizzare troppo l’occhio agli adulti, con citazioni e suggestioni alla Shrek per intenderci, e si concentra su una trama avvincente ma lineare, su personaggi caratterizzati ma non troppo complessi, su dialoghi spesso ripetitivi che possono anche annoiare un adulto ma che sono fondamentali per la comprensione e la partecipazione di un bambino; partecipazione, tra l’altro, sollecitata anche direttamente dai personaggi che invitano il pubblico a interagire con lo svolgimento del racconto. Ci sono voluti 26 mesi di lavorazione e 424 persone impegnate per produrre questo risultato. Manca probabilmente un “respiro” cinematografico che impedisce a chi non conosce la serie televisiva di innamorarsi dei personaggi (a parte l’irresistibile Senzanome!). Ma è comunque un buon segno per il nostro cinema di animazione.