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Eurispes: il Paese ha tamponato la crisi

Presentato il Rapporto 2010. 'Un'Italia immobile e priva di idee' g

"Lo scorso anno fummo i soli a sostenere che la crisi finanziaria non avrebbe inferto colpi irreparabili all'economia italiana" e "i fatti dimostrano che le nostre analisi erano corrette". Così, il presidente dell'Eurispes, Fara, sul Rapporto Italia 2010. "Bastava guardare la realtà delle cose per capire che il sistema Italia ci avrebbe tenuto ai margini della tempesta economica".

Il vero problema dela Paese, secondo Fara, è la "fase di transizione nella quale la Repubblica è impantanata da quasi vent'anni", cioè dal crollo della prima Repubblica."Da allora -dice- siamo in una sorta di cantiere aperto che non si riesce a chiudere".

Italia, paese immobile e senza idee
Siamo un Paese, dice il Rapporto 2010, immobile, privo di idee e progetti. "Non abbiamo timore di essere accusati di eccessivo allarmismo ma dal nostro osservatorio -dichiara Fara- cogliamo segnali preoccupanti di disagio, di distacco" nei confronti "delle istituzioni". E "mentre tutto ciò accade, la nostra classe dirigente appare interessata solo agli equilibri di potere, a costruire e smontare alleanze, ad operare per il proprio esclusivo tornaconto, ad imbastire lucreosi affari, a difendere privilegi" senza "rendersi conto che l'intero sistema si sta progressivamente sfaldando".

Prestiti in banca? Non solo mutuo
Non solo per la casa: gli italiani si rivolgono alle banche anche per pagare le nozze. Negli ultimi tre anni, dice l'ultimo Rapporto dell'Eurispes, un terzo degli intervistati o delle loro famiglie (34,2% del totale, 1.200 il campione intervistato) ha fatto ricorso a prestiti bancari.

Le richieste più frequenti sono l'acquisto della casa, con la relativa accensione di mutuo ipotecario, o per saldare prestiti contratti con altre banche o finanziarie. Ma c'è anche un 20% circa di prestiti bancari erogati per matrimoni o altre ricorrenze (17%), per spese di carattere medico e vacanze (rispettivamente 10,6% e 1%).

Italia fanalino di coda per i salari e nella Top ten per il fisco
Italia fanalino di coda tra i Paesi dell'Ocse per salari percepiti e nella Top ten per il cuneo fiscale. E' quanto emerge dall'ultimo Rapporto Eurispes,in cui si riprende la classifica 2008 dei trenta Paesi industrializzati dell'organizzazione parigina.

Infatti ammonta a poco più di 14.700 euro il salario medio netto annuo percepito da un cittadino italiano. Una cifra che pone il Paese al ventitreesimo posto; in coda dopo gli altri Paesi europei dove le retribuzioni nette annue si aggirano in media intorno ai 25 mila dollari, tra i quali Germania, Francia, Spagna e superando solo Portogallo, Repubblica Ceca, Turchia e Polonia