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L'Inter vola, dietro resta solo la Roma

Colpo dei giallorossi a Firenze, pari il Milan milito_pandev_296

di Nicola Iannello

Il posticipo serale della ventitreesima giornata alza le quotazioni della Roma, che passa a Firenze col minimo sforzo: viola battuti 1-0 e giallorossi secondi da soli a -8 dall’Inter (ma i nerazzurri, che hanno regolato il Cagliari salendo a 52 punti, mercoledì recupereranno la partita di Parma, rinviata per neve). Resta indietro il Milan (42 punti), fermato sullo 0-0 a Bologna.

Al “Franchi”, Prandelli fa debuttare in campionato il neoacquisto Bolatti a centrocampo, si affida alla regia di Montolivo e all’estro di Jovetic, con Gilardino in avanti. Ranieri inserisce Motta in difesa e schiera Vucinic e Totti in attacco. Nel primo tempo si vede solo il colore viola. La Roma, in bianco, non impegna mai Frey. Rizzoli annulla un gol di Vargas per fuorigioco, poi sul peruviano rimedia Julio Sergio. Ancora in evidenza il portiere giallorosso su conclusione, sempre da sinistra, di Jovetic. Ma l’occasione più grossa capita sui piedi di De Silvestri: Montolivo recupera palla al limite della sua area di rigore, si fa tutto il campo e serve il laterale che spreca con un tiraccio sbilenco. La Roma è tutta in una conclusione altissima di Riise. Alla ripresa non c’è Totti, per lui Julio Baptista, ma in avvio è Vucinic a non approfittare di un pasticcio della difesa viola. Sull’altro fronte, Jovetic inventa per Gilardino, ma il bomber spreca su Julio Sergio. Il montenegrino prova a far da sé ma il portiere brasiliano della Roma neutralizza la sua conclusione. Gilardino ci prova un paio di volte di testa, ma centrale, senza impensierire Julio Sergio. Quando la Fiorentina cala, la Roma colpisce. È l’82’: su angolo dalla destra, De Rossi tocca di testa, Vucinic si trova la palla tra i piedi e da pochi passi scarica sotto la traversa. La Fiorentina non ne ha più e la Roma incamera tre punti che le vanno larghissimi: 44 quelli in classifica. Per la squadra di Ranieri diciannovesimo risultato utile consecutivo e quinta vittoria di fila. La Fiorentina resta ferma a 31 punti.

Nel pomeriggio, al “Meazza”, Mourinho manda Balotelli in panchina e schiera il tridente Eto’o, Milito, Pandev. Allegri fa debuttare tra i pali Agazzi, vista l’indisponibilità di Marchetti e Lupatelli. Finisce 3-0, il passivo più pesante incassato dai sardi in questo campionato. Il vantaggio nerazzurro arriva al 6’, con uno sfondamento di Zanetti sulla destra; Eto’o ciabatta il tiro, dopo un doppio tocco dei difensori cagliaritani palla a Pandev che infila Agazzi sul primo palo: per il macedone terzo gol in cinque partite con la nuova maglia. L’Inter è incontenibile. Pandev tira alto, poi di destro impegna Agazzi. Il raddoppio al 20’, con inzuccata di Samuel su angolo. Sul 2-0 i campioni d’Italia si rilassano e ne approfitta il Cagliari. Un gol di Matri viene annullato per un fuorigioco inesistente: il pallone infatti glielo passa Santon con un intervento in scivolata. Poi è Julio Cesar a negare il gol agli uomini di Allegri, con un balzo prodigioso su girata volante di Nenè. L’Inter si scuote e insidia la porta dei sardi, prima direttamente su punizione con Cambiasso, poi con un tiro di Thiago Motta: bene Agazzi in entrambi i casi. In apertura di ripresa (47’) Milito chiude i conti: azione Eto’o, Pandev con assistenza per l’argentino che fulmina Agazzi. Per “el Principe”, quattordicesimo centro in campionato. C’è spazio anche per il debutto in campionato di Mariga. Inter a quota 52, i sardi si fermano a 32.

Il Milan a Bologna continua il suo momento non felice: esce uno 0-0 che porta i rossoneri a 42 punti. I felsinei muovono la classifica e salgono a 25. Bologna con Colombo in porta. Nel Milan (oggi in bianco con pantaloncini rossi), Beckham in panchina e debutto per il neoacquisto Mancini; Leonardo saluta il rientro di Bonera in difesa (non giocava in campionato da maggio). Il possesso di palla è tutto milanista (70% a 30%), ma la porta felsinea non corre pericoli. È anzi Di Vaio ad avere l’occasione per sbloccare il risultato, para Dida. Nel Milan ci provano Seedorf e Pirlo, ma senza fortuna. Ronaldinho manca di continuità e va a sprazzi. Nella ripresa Leonardo manda in campo Huntelaar al fianco di Borriello (esce Seedorf). Ma il forcing del “Diavolo” frutta solo due legni: Ronaldinho scheggia la traversa con una belle girata al volo, prima di lasciare il posto a Beckham; altra traversa di Ambrosini di testa su cross di Mancini dalla sinistra. Ma non basta e il Bologna fa festa.

A Udine, Mazzarri perde l’imbattibilità dopo sedici giornate e De Biasi coglie il suo primo successo: 3-1. Udinese con gli “scugnizzi” Di Natale e Floro Flores, Napoli ancora privo di Lavezzi e con l’ex, e napoletano doc, Quagliarella. I padroni di casa passano su rigore: Maggio cintura Asamoah. Sul dischetto Di Natale, che si fa respingere il tiro da De Sanctis, riprende il pallone e insacca (7’). Il Napoli reagisce con Dossena che impegna Handanovic. Il pareggio lo realizza Maggio al 21’: Hamsik innesca Denis in area, partito però oltre i difensori friulani, Handanovic respinge la conclusione del “Tanque”, irrompe Maggio e realizza. A un minuto dall’intervallo il Napoli resta in dieci: Maggio, già ammonito in occasione del fallo da rigore, prende il secondo cartellino giallo per simulazione in area avversaria, su azione susseguente a traversa colpita di testa da Quagliarella. Le squadre vanno negli spogliatoi con qualche nervosismo di troppo. Nella ripresa, il Napoli non si arrocca e la partita resta aperta, fino al finale all’insegna dell’emozione: i partenopei rischiano di vincere, ma Pazienza centra il palo a 2’ dalla fine. Nel recupero si scatena Di Natale che dà i 3 punti ai suoi: prima con una girata su azione da calcio piazzato, poi con un diagonale in contropiede. Totò con questa tripletta vola a quota 16 in classifica cannonieri, distanziando di 2 gol il “Principe” Milito. Napoli fermo a 38 punti, l’Udinese sale a 24, non ancora abbastanza lontano dalla zona calda.

Passa la Sampdoria a Siena: 2-1. Del Neri coglie il terzo successo consecutivo senza Cassano, affidandosi a Pazzini e Pozzi. Malesani affida l’organizzazione del gioco al greco Tsiolis, appena prelevato dal Panathinaikos. Blucerchiati in gol alla prima occasione: è il difensore centrale Gastaldello, ex di turno, a segnare di testa su corner dalla destra. Sempre su corner il Siena va vicino al pareggio, con Storari che coi pugni coglie la sua traversa. Il portiere doriano si riscatta, neutralizzando un diagonale violento di Reginaldo. Anche nella ripresa Storari si mette in evidenza, con un intervento decisivo su Ghezzal, ma è Calaiò a graziarlo da sotto misura. La Samp raddoppia con Pozzi (76’), che sfrutta un errore di Pratali. Maccarone, col nono centro personale, prova a riaprire la partita quando mancano 8’ minuti, ma l’assalto finale dei bianconeri non frutta il pareggio. Sampdoria a 36, Siena sempre ultimo a 13.

Cade il Bari a Bergamo: l’Atalanta si impone 1-0. “Galletti” subito pericolosi con Bonucci di testa. L’Atalanta risponde con Caserta. Nella ripresa ci prova anche Doni, ma la carta vincente la pesca Mutti: Tiribocchi entra e risolve. Da neppure 10’ in campo, il “Tir” si allarga su suggerimento di Chevaton (anche lui subentrato) ed esplode un destro violentissimo sul primo palo (82’). Per il Bari di Ventura ancora una trasferta sfortunata (i punti in classifica restano 32). L’Atalanta continua la sua rincorsa alla salvezza, con 20 punti al penultimo posto.

Il Genoa raggiunge la Juventus a 35 punti, grazie al successo interno sul Chievo, fermo a 29 col Parma. Sono i clivensi ad avere le occasioni migliori in avvio, dopo che Mandelli salva un gol fatto. Prima Luciano poi Pellissier esaltano i riflessi di Amelia. Il match lo risolve nella ripresa il capitano dei “Grifoni” Marco Rossi, con un bel controllo e tiro in diagonale (64’). Raddoppio sfiorato da Milanetto con un gran tiro da fuori che incoccia la traversa.

Il Catania, con Mihajlovic squalificato in tribuna, scavalca la Lazio in virtù di un preziosissimo successo all’Olimpico. Ballardini manda in campo dell’inizio i nuovi acquisti Dias, Biava e Hitzlsperger, ma il gioco non se ne giova. In avanti Zarate fa troppo da sé. Il primo tempo assiste alla supremazia dei padroni di casa, pericolosi più volte con Mauri e col palo di Zarate, con un bel destro dal limite. Nella ripresa il Catania fa suoi i tre punti con Maxi Lopez: l’argentino che doveva andare alla Lazio entra in scivolata su cross di Llama dalla destra (63’). La Lazio reagisce ma Andujar mette in angolo su Kolarov. Finisce tra i fischi dell’Olimpico. Gli etnei salgono a 23 punti, appaiando il Livorno al quart’ultimo posto. Lazio terz’ultima a 22.