"Vorrei ricordarla e condividere il rammarico e il dolore per non aver potuto evitare la sua morte".
E' il messaggio che il presidente del Consiglio, Berlusconi, ha fatto pervenire, a un anno dalla morte di Eluana Englaro, alle suore misericordine della clinica "Beato Luigi Talamoni", dove la giovane, in stato vegetativo, restò ricoverata per 14 anni.
Il messaggio è stato recapitato dal ministro del Welfare, Sacconi, che oggi è stato in visita alla clinica lecchese.
"E' naturale e umano dar da mangiare e da bere a chi non può provvedere da solo. Innaturale e terribile è l'idea di negare, in qualunque modo, la vita di chiunque o anche solo di abbandonarla nella debolezza, nell'estrena dipendenza, nella difficoltà. Innaturale e terribile è anche solo pensare di lasciare andare alla deriva una persona totalmente disabile". Così Avvenire, il giornale dei vescovi, ricorda la morte di Eluana Englaro
Il ministro del Welfare Sacconi è in visita alla casa di cura di Lecco Beato Luigi Talamoni, dove Eluana, rimase ricoverata in stato vegetativo per più di un decennio.
Il padre di Eluana Englaro chiede una legge che regoli il fine-vita. "Dov'è la forza d'urto nata mentre una ragazza moriva?" scrive in una lettera pubblicata su Repubblica, dal titolo: "Un anno dopo mi batto ancora in nome di Eluana" "Il miglior modo per tutelare la vita in tutte le situazioni è affidarne le decisioni a chi la vive", spiega Peppino Englaro, che ha presentato l'associazione 'Per Eluana', con l'obiettivo di tutelare il diritto individuale a una scelta libera e consapevole dei trattamento.