Sanremo 2010


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La Clerici e il Festival delle donne

Escono Valerio Scanu e i Sonohra y

Donne, donne impegnate, donne rassicuranti, donne trasgressive, ballerine, attrici, cantanti e regine. Il filo rosso costruito da Antonella Clerici per questa edizione passa tutto per l’universo femminile. Dopo Susan Boyle e Dita Von Teese, le ospiti della seconda serata sono le ballerine del Moulin Rouge, Rania la regina di Giordania e l’attrice Michelle Rodriguez.

In un’esplosione di piume gialle e arancioni e introdotte da Daniel Ezralow che cita il film di Baz Luhrman il corpo di ballo del Moulin Rouge apre Sanremo e festeggia i suoi 120 anni di vita. Tornano verso la fine della serata, con Antonella che vestita a tema balla con loro il can can. A Rania di Giordania spetta la parte centrale del programma, e la regina, bella e elegante, spiega di essere venuta per sostenere la campagna mondiale per l’istruzione “1GOAL” che mira alla scolarizzazione di 72 milioni di bambini nel periodo antecedente alla Coppa del Mondo 2010 organizzata in Sud Africa. Rania dice anche del suo impegno per provare a “eliminare gli stereotipi negativi, specialmente quelli che riguardano il mondo arabo e musulmano”, perché “le persone che commettono atrocità non sono veri musulmani. E però “il progresso non è un fenomeno che si dipana dalla sera alla mattina”. Poi la Clerici riporta l’intervista su terreni meno impervi, chiedendole se il marito l’abbia presa in braccio la prima notte di nozze e qual è la sua ricetta segreta dei biscotti al cioccolato, prima di farle cantare “O sole mio” dai tre “tenorini”. Alla terza ospite, Michelle Rodriguez, l’elicotterista di Avatar, tocca l’ingrato ruolo di subire un’intervista da Antonella che, scimmiottando il film di Cameron, si trasforma nel suo avatar. Per così dire. Fossimo negli autori, qualche domanda ce la faremmo. Da registrare per dovere di cronaca una gaffe in puro stile Antonella, che riferendosi alla pubblicità ha detto guardando in camera:”Adesso la do”.

La gara. Si sono esibiti i 12 Artisti rimasti e i primi 5 giovani della categoria Nuova Generazione. Tra i big vengono eliminati Valerio Scanu e i Sonohra, e per la prima volta da anni (viste anche le esclusioni di ieri) si risveglia un fioco barlume di di speranza nelle capacità di giudizio della giuria demoscopica. Ricordiamo che tra i 5 eliminati 2 hanno la possibilità di rientrare nella serata di giovedì. Tra i giovani cantano Nina Zilli (L’uomo che amava le donne), Broken Heart College (Mesi), Mattia De Luca (Non parlare più), Iacopo Ratini (Su questa panchina) e Luca Marino (Non mi dai pace). Passano Zilli e Marino. E anche qui siamo d’accordo, soprattutto per Nina Zilli, una sorta di talentuosa Amy Winehouse nostrana.

Riascoltando le canzoni dei big per la seconda volta, ci sono piaciute la classe di Malika Ayane, l’irriverente ironia di Cristicchi (con la mano di Frankie Hi-Nrg), il ruffiano candore di Arisa, la costruzione della canzone di Ruggeri e il talento di Mengoni e Noemi, nonostante brani non eccelsi. Restano nelle orecchie, nel bene e nel male, i motivi di Povia e Irene Grandi. E pensiamo che se vocalmente i Nomadi avessero giocato di più con Irene Fornaciari, la canzone ne avrebbe guadagnato molto. Sipario.