di Rita Piccolini
Parigi, la grandeur sempre e comunque. A Milano si è discusso a lungo e si polemizza ancora per la decisione di ridurre a quattro giorni la settimana di sfilate per il pret à porter, nella capitale francese la settimana della moda si dilata, otto giorni, fino a sfiorarne dieci.
Sfilano i grandi della moda e in questi giorni, sulle passerelle parigine, si è visto di tutto. Alcune sfilate sono sembrate spettacoli teatrali. Una per tutte quella di Victor & Rolf. La non più giovanissima ma splendida top model Kristen McMenamy stupisce il pubblico indossando più capi contemporaneamente: una pelliccia, tre cappotti, un enorme maglione, una cappa, un abito…fino a 23 diversi indumenti. I due stilisti cominciano a spogliarla. Ogni abito è enorme, ma con l’aiuto di zip diventa portabile. Arrivano modelle a indossare quello che viene tolto a Kristen , che a sua volta viene rivestita con gli stessi indumenti che le modelle si sfilano prima di scomparire dietro le quinte. E di nuovo Kristen con la sua corazza di abiti, tantissimi, troppi, la grandeur appunto. Il pubblico applaude.
Molto teatrale anche Vivienne Westwood che trae ispirazione dalle favole dei bambini. Sfilano persino modelle vestite da principe azzurro, con tanto di baffi. Poi fate, folletti, gnomi, principesse, la bella addormentata. Tutto per far sognare, E’ il trionfo della fantasia.
Di grande impatto Guesquiere per Balenciaga. Tessuti tecnici mescolati alla tradizione: nylon con cachemire, polyamide con i cammelli. Sperimentazione di forme e di materie che fanno parlare tra gli addetti ai lavori di neo- futurismo. Tutto va in altalena, anche i colori, e i classici bianco, nero e crema si alternano al giallo, al verde e al rosa.
Poi la donna cavallerizza di Dior, tra veli, lingerie e stivali altissimi. Abiti super – sexi sotto i cappotti in pelle. Le borse grandi, più del solito, a bisaccia, per contenere in ogni momento tutto quello che potrebbe servire. La collezione Dior disegnata da Galliano si ispira al ‘700 e anche i suoi abiti leggerissimi, da cui traspare la biancheria intima, sono molto teatrali. I colori pastello, forse a sdrammatizzare. Per Gaultier sfila la donna multi-etnica. Una donna metropolitana che si è ormai abituata alle contaminazioni culturali e a piene mani utilizza quello che vede intorno a sé. I l confronto tra popoli diversi non può che essere proficuo per la creatività, sembrano suggerire i modelli che sfilano. Ecco allora i caftani, le gonne ispirate alla tradizione russa, o a quella greca, i copricapo tibetani. Contestano gli animalisti per le pellicce. Se ne vedono molte anche a Parigi, così come se ne sono viste a Milano.
Ma si vedono anche collezioni che propongono abiti più portabili, più semplici, realizzati per donne che vogliono stupire per la loro raffinatezza, pensando anche alla praticità. Sempre moderno e chic Dries Van Noten con molti rimandi al militare. Molto presente il verde ,dal classico al mimetico. Rochas si ispira soprattutto agli anni ’60, con le gonne a ruota, i golfini, gli abitini da cocktail. Le modelle sfilano con i capelli cotonati e gli occhi da cerbiatta. Mini abiti e pantaloni anni ’80 invece per Balmain e poi bluse, pellicciotti e tacchi a spillo. Oro, nero e leopardo. A Parigi, come a Milano, pelle chiffon e pellicce. Decori e disegni geometrici per Miyake (un matematico ha collaborato a disegnare la collezione). Vestiti foulard e cappe con i bordi di volpe per Vionnet. Le modelle di Lanvin sfilano su una scala “che le donne salgono per conquistarsi il potere”, con abiti che le fasciano e hanno a volte maniche di pelliccia. Poi ancora il neominimalismo di Céline e il ritorno a un lusso misurato. Tra tanti lustrini e paillettes, lingerie in mostra e futurismo d’autore, la sobrietà di abiti disegnati da Phoebe Philo che sembrano pensati per le esigenze reali delle donne. Gonne con spacco geometrico, ma comodo. Trench rigorosi come divise. I colori:blu, nero, bianco panna. Ritorno al classico anche per Givenchy con cappotti da uomo, pantaloni a vita alta e l’immancabile abito nero. Marant, il marchio più giovane, propone chiodo, t shirt e jeans skinny.
Nella foto, un modello presentato da Victor & Rolf. La modella indossa ben 23 abiti sovrapposti