Dall'Italia


Stampa

Via Poma, morte e misteri di Pietrino Vanacore

Si è suicidato l'ex portiere del palazzo in cui, 20 anni fa, fu uccisa Simonetta Cesaroni j

E' morto portando con sé una scia di misteri: il cadavere di Pietrino Vanacore, portinaio del palazzo di via Poma all'epoca dell'omicidio di Simonetta Cesaroni, è stato trovato nel mare di Torricella (Taranto), dove risiedeva da anni. Intorno al corpo, una corda alla quale sarebbe stata legata una pietra. In auto, una sostanza tossica, forse bevuta per stordirsi (trovata anche nel garage) e 2 biglietti d'addio: "Vent'anni di sofferenza e sospetti portano al suicidio".

Processato e prosciolto per la vicenda di Via Poma, Vanacore doveva deporre il 12 marzo al processo all'ex fidanzato della Cesaroni. L'udienza si terrà regolarmente: deporrà il figlio di Vanacore. "La famiglia Cesaroni esprime dolore e dispiacere" per il suicidio di Pietrino Vanacore, ha detto il legale della famiglia Cesaroni.

L'avvocato ha poi aggiunto: "Se è vero che Vanacore ha dichiarato insofferenza e dolore significa che è stato lui a chiudersi in se stesso. Se voleva poteva liberarsi da questo tormento invece ha preferito non rispondere". Il legale ha anche precisato che "la famiglia non ha mai fatto pressioni su Vanacore, neanche quando è stato arrestato".