Mentre in Italia si apre la polemica legata al loro utilizzo, negli Usa c’è già chi punta sul mercato degli occhiali con lenti tridimensionali. Sullo sfondo della querelle esplosa dopo che il consiglio superiore della Sanità li ha considerati controindicati per i bambini sotto i sei anni, suscitando le immediate reazioni degli esercenti dei cinema italiani, alcune aziende americane stanno cercando soluzioni per renderli meno bruttini e tecnologicamente più al passo con grandi e piccoli schermi. Difficile, del resto, considerare il 3D un fenomeno di passaggio. Oggi si identifica con tutto ciò che è moderno e avveniristico ed è destinato a rivoluzionare più mondi, da quello del cinema a quello delle tv e dei giochi elettronici. Nostro malgrado, gli occhiali con lenti tridimensionali sono oggetti che finiremo per indossare abitualmente.
L’ultima novità arriva dal Ces (consumer electronics show) 2010 di Las Vegas. La Gunnar Optiks, azienda specializzata in occhiali da game, ha presentato una linea per televisori e monitor con caratteristiche molto simili a quelle dei veri occhiali e, dunque, con linee non piatte come quelle attuali. Anche le lenti acquistano forme più confortevoli e decisamente più idonee a un utilizzo frequente.
Ci sono poi la Reald, la Dolby Digital, la Xpand e la Imax. La Reald ha sviluppato un sistema che impiega lenti speciali polarizzate (come quelle degli occhiali da sole) in modo diverso tra un occhio e l'altro, ma per funzionare hanno bisogno di cinema proiettori e schermi con set speciali installati. La Xpand, leader in Europa e nel mercato asiatico, dove lo scorso anno ha venduto 1.500.000 di occhiali in 3d, promuove invece uno standard basato su occhiali led che oscurano alternativamente gli occhi. Dolby Laboratories, leader nella produzione di sistemi sonori surround, ha prodotto lenti che percepiscono i colori su lunghezze d'onda differenti secondo l'occhio. Non hanno bisogno di schermi speciali, ma sono le lenti meno diffuse: solo mille sale nel mondo. La canadese Imex, azienda specializzata in schermi giganti, ha iniziato a produrre pannelli più piccoli compatibili con le tecnologie delle lenti Xpand, Dolby e Reald. La vera partita si risolverà, però, sul piano dell'usa e getta, contro gli occhiali duraturi a costi contenuti, che non necessitano di schermi speciali.