Fanno da sfondo al processo di pace le elezioni generali che dall'11 al 13 aprile chiuderanno il periodo di transizione aperto con la guerra tra Nord e Sud.
Il voto costituisce la prima vera prova di pluralismo in 20 anni: per i 450 seggi parlamentari sono in lizza 69 partiti.
Bashir punta a una vittoria al primo turno, ma ci sono buone possibilità che si vada al ballottaggio, visti i consensi raccolti, almeno sulla carta, dall'ex ribelle del Sud Yasir Arman e dall'imam Sadiq al Mahdi, che fu premier negli anni '80.
Il presidente e il Parlamento che scaturiranno dal voto di aprile avranno un altro spinoso dossier da gestire: il referendum del gennaio 2011 sull'autodeterminazione del Sud del Paese.
La consultazione, che dovrà essere preceduta da un censimento, fa parte degli accordi finali di pace del 2005.
L'intesa contiene poche indicazioni su come si procederà nel caso in cui il referendum sancisca l'indipendenza del Sud. Fino alla fine di quest'anno, rimarrà in vigore un sistema di autonomia per le regioni del Sud, che oggi condividono con quelle del Nord i proventi delle loro risorse naturali.