Atlante delle crisi


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Una testimonianza dal Sudan

'Pace impossibile senza i ribelli dello Sla' milizie_jajaweed_296

"La Conferenza del Cairo arriva in un momento in cui l'accordo di pace nel Darfur è del tutto virtuale, tanto che in questi giorni si stanno tenendo le prime riunioni preliminari degli esponenti della società civile, che in un secondo momento andranno in Qatar per il negoziato vero e proprio.Il processo pare ancora lungo".

Lo dice a Televideo un collaboratore della Campagna italiana per il Sudan, da poco rientrato da Khartum. "Speriamo che l'assise fissi condizioni chiare per gli stanziamenti e li leghi a un processo di pace che si metta davvero in moto".

"Le dichiarazioni di molti candidati, a cominciare dal presidente, fanno temere che l'accelerazione impressa al processo di pace sia solo una mossa prettamente elettorale".

"Il Jem, che ha firmato la tregua, è in realtà un movimento islamista. I suoi leader continuano a negarlo, ma tutti i sudanesi lo sanno".

"Gli ultimi sviluppi della sua ribellione fanno pensare a un'alleanza elettorale con Bashir per portare a casa una linea politica comune", prosegue il collaboratore della Campagna italiana per il Sudan.

"Benché Bashir e i funzionari della missione di pace abbiano detto che la guerra è finita, senza le milizie dello Sla la pace resta solo sulla carta".

"Lo Sla è piuttosto radicato nella popolazione, specie tra gli sfollati. C'è un tentativo di sradicarlo dalle sue aree: a febbraio ci sono state offensive anche cruente, con molte vittime tra i civili, specie nella zona di Jebel Marra, dov'è intervenuto anche l'esercito".

"Tali azioni non servono però a creare un distacco tra il movimento di liberazione e la popolazione, caso mai ha sortito l'effetto contrario".

"Le Ong straniere che sono state espul- se dal Darfur sono grandi organizza- zioni con molte denominazioni territo- riali. E' accaduto, quindi, che magari è stata espulsa una Ong che faceva riferimento a uno Stato europeo ed è stata riammessa la consorella con sede in un altro Stato europeo o americano". "Nei campi profughi l'espulsione delle Ong ha avuto effetti molto pesanti. L'alta mortalità è legata anche alle condizioni di vita degli sfollati, che negli ultimi mesi non hanno avuto la necessaria assistenza. La riammissione delle Ong consorelle risponde proprio alla necessità di porre rimedio a questa situazione".

"La Conferenza dei donatori è legata anche al fatto che, già dall'anno scorso, il governo sudanese vorrebbe che gli sfollati tornino nelle loro case".

"La comunità internazionale, che solitamente supporta i rientri, ha espresso perplessità dovute al fatto che la sicurezza sul territorio non è garantita"

"Le milizie janjaweed sono tuttora attive, e con frequenza scoppiano conflitti per le risorse o per il predominio su porzioni di territorio da parte di gruppi etnici. Per esempio, a febbraio gli scontri armati nel Jebel Marra hanno provocato molte decine di migliaia di nuovi profughi".